I mutui, seppur di poco, cominciano a salire rispetto agli ultimi anni, assieme alla vendita di abitazioni in diverse città della Lombardia (+ 2/3 % di vendite, soprattutto nelle piccole città). In ripresa anche la retribuzione media degli addetti del settore. Tre indizi che fanno una prova: l’edilizia bresciana sta cominciando a risollevarsi dopo anni di drammatica crisi.
I dati diffusi in preparazione dell’annuale assemblea del Collegio costruttori bresciani, in programma sabato alle 10:30 presso la Camera di Commercio, gettano un po’ di luce sul settore che più di ogni altro ha subito gli effetti della crisi economica: basti pensare che dei 23mila addetti pre-crisi se ne sono persi per strada addirittura 12mila.
Con un Pgt del capoluogo che non lascia molto spazio alle nuove costruzioni, i costruttori puntano tutto sulla ristrutturazione (ben 15mila le abitazioni di padre Marcolini a cui mettere mano solo in città), sulla rigenerazione e sulla cura del dissesto idrogeologico. Decisiva negli ultimi anni è stata la defiscalizzazione degli interventi di ristrutturazione: i costruttori auspicano che venga resa strutturale, così come il finanziamento e gli incentivi per la realizzazione di interventi legati alle tecnologie ambientali di risparmio energetico. Come non citare poi l’auspicata semplicificazione burocratica e l’allentamento del patto di stabilità? A questo secondo i costruttori sarebbe da affiancare una certificazione delle aziende di qualità e garanzia che operano sul mercato.
(a.c.)