Titolo sfumato, l’An Brescia sconfitta dalla Pro Recco

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All’An Brescia non riesce l’impresa: a Sori, nella bella della finale scudetto, i ragazzi di Sandro Bovo vengono sconfitti 12 a 7 (2-2, 6-1, 3-2, 1-2, i parziali) dalla Pro Recco che, così, si laurea campione d’Italia per la ventottesima volta. Dopo le ottime prestazioni in gara 1 e in gara 2, per fare il passo decisivo, occorreva una prova tutta grinta e senza sbavature dal punto di vista tecnico: per quel che riguarda la generosità, la voglia di provarci, il compito è riuscito, sotto il puro aspetto del gioco, invece, qualcosa è andato storto – in particolare nella seconda frazione -, e la formazione di Pino Porzio non si è fatta pregare nell’approfittare delle situazioni favorevoli. La cronaca del secondo tempo evidenzia una certa imprecisione in superiorità (zero centri su cinque uomini in più), a fronte di due controfughe subite, più alcune distrazioni difensive. In ogni caso, il grande cuore di Presciutti e compagni non è mai venuto meno, e questo anche grazie al caloroso sostegno dei tanti tifosi bresciani accorsi in Liguria per stare vicini ai propri beniamini; sintetizzando, se la lucidità è stata un po’ intermittente, la determinazione e la tenacia non sono mai mancate. Ma va da sé che per vincere contro un team di livello come il Recco, non basta avere lo spirito indomito dimostrato stasera, e giustamente applaudito dal pubblico biancazzurro. Dunque, onore ai vincitori, e, senz’altro, onore ai vinti; e adesso massimo impegno per preparare al meglio la Final six di Barcellona, prestigioso traguardo guadagnato con fatica e merito.

 

«Era la prima volta – dichiara il presidente dell’An, Andrea Malchiodi – che ci giocavamo il titolo alla pari: abbiamo iniziato col piglio giusto, poi, la concomitanza, nel secondo periodo, di errori in fase conclusiva e alcune disattenzioni in copertura, ci è costata cara: per tanto che si possa lottare, con il Recco non ci si può permettere di finire sotto di cinque reti. Son stati sei minuti di buio a decidere la sfida. Sono, comunque, contento di quanto hanno fatto i ragazzi: la terza finale consecutiva e le finali di Champions sono traguardi che rendono la stagione straordinaria. Il gruppo è cresciuto in maniera netta e sensibile, ed essere arrivati a un soffio dallo scudetto è motivo di orgoglio. Altro dato positivo riguarda l’essere riusciti a creare entusiasmo intorno alla squadra; mai come quest’anno abbiamo avuto un pubblico così caloroso e partecipe, e colgo l’occasione per ringraziare tutti i nostri tifosi. Detto questo, da parte mia, è doveroso fare i complimenti ai vincitori».

«Innanzitutto – dice il tecnico Bovo – voglio ringraziare i nostri tifosi, che anche stasera non ci hanno fatto mancare il loro prezioso sostegno. Venendo alla partita, Recco ha meritato, non c’è che dire: abbiamo concesso dei gol facili che li hanno fatti andare sul velluto, finendo col subire un break importante. Del resto, loro hanno un organico di altissima qualità e, in partite così ravvicinate nel tempo, possono sempre contare su performance individuali di grande pregio. Ai miei non potevo chiedere di più, sono orgoglioso di come si sono espressi, impegnandosi fino alla fine. Ora dobbiamo solo pensare a continuare nel percorso di crescita».               

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