Correre fa bene, non solo al fisico ma anche alla mente, a maggior ragione se le giornate trascorrono standosene seduti o sdraiati in una stanza minuscola in compagnia di altre quattro o cinque persone. Con questa premessa è stato presentato ieri il progetto di coinvolgimento e diffusione della corsa per i detenuti delle carceri di Canton Mombello e Verziano.
Se nel carcere maschile lo spazio per la corsa manca, non è così in quello femminile dove i detenuti-atleti possono allenarsi in un anello da 250 metri di lunghezza. Non da soli, ma seguiti da due tecnici del «Marathon sport medical center», il centro medico e di preparazione atletica famoso in tutto il mondo, presieduto dal dottor Gabriele Rosa. Ad aderire all’iniziativa per ora sono stati venti uomini e cinque donne.
Il progetto, chiamato «Correre liberalamente», è stato presentato ieri dall’assessore provinciale alla cultura e al turismo Silvia Razzi, ed ha come obiettivo, oltre a quello rieducativo e di reinserimento sociale, la partecipazione ad una corsa vera e propria che si terrà il prossimo 4 novembre persso Campo Marte.
(a.c.)
Ma li fanno allenare anche con gli ostacoli? Così possono "evadere" meglio dalla mente.