Morosità incolpevole: il Governo finanzia i sei comuni bresciani più esposti

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“Al di la del ritardo davvero difficilmente comprensibile, soprattutto se si considera che l’emergenza sfratti risale ormai al 2009 va riconosciuto che si tratta di un segnale di svolta estremamente positivo”.

Fabrizio Esposito, responsabile del Sicet, il Sindacato inquilini della Cisl di Brescia, commenta così l’approvazione da parte del Governo del decreto sulla morosità incolpevole, con il finanziamento (20 milioni di euro per il 2014 e 20 milioni per il 2015) di un apposito fondo. Ne avranno accesso i Comuni ad alta tensione abitativa che abbiano avviato, entro la data del 29 ottobre 2013, bandi o altre procedure amministrative per l’erogazione di contributi in favore di inquilini morosi incolpevoli.

“Sono essenzialmente due – spiega Esposito – i motivi di soddisfazione. Il primo è legato al fatto che il decreto dà riconoscimento giuridico della morosità incolpevole, determinata cioè dalla perdita del posto di lavoro o comunque da una caduta del reddito familiare: si pensi ai lavoratori in cassa integrazione da molto tempo o alle assenze prolungate per malattia. In secondo luogo il decreto riprende e valorizza alcune esperienze maturate in ambito locale, compresa quella del fondo sfratti istituito nel 2011 dal Comune di Brescia in collaborazione con i Sindacati inquilini e con le associazioni della proprietà immobiliare, che hanno previsto l’erogazione di contributi pubblici per facilitare le transazioni e la diffusione dei contratti a canone calmierato. Non meno importante è il fatto che il decreto istituzionalizza la prassi di coordinare l’erogazione di contributi da parte del Comune con la concessione di un rinvio dell’esecuzione dello sfratto da parte della Prefettura”.

L’ambito di applicazione del decreto è circoscritto ai “comuni ad alta tensione abitativa”. Nel bresciano, oltre alla città capoluogo, sono cinque: Rezzato, Gussago, Gardone Val Trompia, Concesio e Lumezzane.

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