Ha fatto tristemente il giro d’Italia la terribile notizia dei due allevatori di Breno, che hanno preso a botte e poi massacrato a sassate il loro cane perché "non ubbidiva più ed era diventato aggressivo". Corsa sui media nazionali e sui social la notizia ha generato disgusto, shock e rabbia in tutta la penisola. I colpevoli, padre e figlio di 49 e 18 anni, di quel terribile episodio dei pascoli di Bazena del 18 luglio, sono stati deferiti in stato di libertà e denunciati per uccisione di animali in base all’articolo 544 del Codice penale. I due, come testimoniano le foto di un escursionista che ha assistito al fatto, hanno agito di fronte e due minorenni. E mentre l’Enpa ha annunciato un esposto in Procura per maltrattamento e uccisione di animali e per abuso psicologico e violenza su minore, si stanno organizzando una serie di manifestazioni di protesta: in particolare il Partito protezione animali sta organizzando un presidio itinerante tra le malghe di Bazena e Arcina al Crocedomini «per urlare lo sdegno a chi ha commesso l’orrenda mattanza».
DISPIACE PER IL CANE, CERTAMENTE, MA XCHE’ QUANDO ABBANDONANO UN BAMBIONO IN UN CASSONETTO, O UCCIDONO UN UOMO DURANTE UNA RAPINA, O CI INVADONO DI CLANDESTINI IGENICAMENTE INCONTROLLATI, NESSUNO MUOVE TANTA INDIGNAZIONE O PROTESTE? CI STIAMO TALMENTE RIMBECILLENDO CHE PORTIAMO LA VITA DI UN ANIMALE AD AVERE PIU’ IMPORTANZA DI QUELLA DI UN UOMO,NON E’ GIUSTO UCCIDERE UN CANE A BVASTONATE, MA E’ INDECENTE MORIRE PER UNA RAPINA IN CASA PROPRIA E NON POTERSI DIFENDERE