Stamina, nuova inchiesta contro gli Spedali Civili per “mancato adempimento”

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Si apre una nuova inchiesta contro gli Spedali Civili di Brescia, colpevoli di non aver dato seguito all’ordinanza dei giudici aquilani che avrebbero imposto alla struttura di proseguire le cure, e quindi la somministrazione delle cellule col metodo Stamina, alla piccola Noemi, la bimba di Guardiagrele (Chieti) affetta da Sma1. Il collegio giudicante, che ha confermato il via libera per il caso noemmi e rafforzato i poteri alla biologa Erica Molino, ha deciso di inviare gli atti alla procura della repubblica di Brescia che ora dovrà aprire un’indagine per "mancato adempimento", sostenendo che l’azienda ospedaliera ha «posto in essere comportamenti dilatori». Le cure a Noemi sarebbero dovute partire il 25 luglio e si indicava appunto la Molino come commissario ad acta.

Alle accuse risponde il Direttore Generale del Civile Ezio Belleri che, in una nota, scrive: "In relazione alle ordinanze con le quali si imputa all’Azienda di non aver eseguito gli ordini dei Giudici e di aver tenuto comportamenti dilatori con riferimento agli stessi, l’Azienda ribadisce quanto già più volte segnalato all’opinione pubblica e cioè di aver sempre puntualmente dato esecuzione agli ordini predetti. Laddove è risultato necessario l’Azienda si è limitata a richiedere ai Giudici di indicare in modo preciso le modalità di esecuzione delle ordinanze stesse, ciò per la ineludibile necessità di dare alla somministrazione del trattamento stamina, un legittimo fondamento, in relazione al fatto che sono in corso indagini della Magistratura che ravvisano nella stessa possibili illeciti penali. A tale posizione l’Azienda continuerà ad attenersi  anche ad esonero di ogni responsabilità propria e dei suoi operatori".

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