Presunti abusi al grest, scagionato l’animatore: fu tutto un equivoco

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Fu tutto un enorme equivoco: è finito l’incubo per l’animatore del grest di un oratorio cittadino, 38 anni, accusato di violenza sessuale su un bambino di sette anni. Il caso è stato archiviato su decisione del gip Enrico Ceravone. Il 38enne a luglio era stato iscritto nel registro degli indagati dal pm Ambrogio Cassiani che ha poi chiesto l’archiviazione. Che ora è stata accolta per "inconsistenza del quadro indiziario". L’accusa, ricorda il giornale di Brescia, era nata dal racconto di un 13enne, compagno di grest della presunta vittima, che dopo aver visto il bimbo uscire da un ufficio chiuso a chiave avrebbe raccolto la sua testimonianza.  

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1 COMMENT

  1. Ma cosa c’entrano la magistratura e lo stato in questo caso? Se l’ accusa è partita da un tredicenne e la sua famiglia casomai i responsabili dovrebbero essere loro. Ma la gente quando commenta usa il cervello o ripete slogan triti e ritriti sentiti dal politico di turno?

  2. concordo i magistrati italiani sono la categoria piu’ odiata dagli italiani ne hanno fatte e ne combinano di tutte e di piu’ ma in questo caso ( uno su mille ) l’hanno indovinata.

  3. Come pensate di scaricare la responsabilità di denunciare o meno in capo a civili sapendo che ne potrebbero pagare le conseguenze? È ovvio che un tal comportamento indurrebbe a non denunciare queste situazioni perché sia in caso di colpevolezza che non colpevolezza , ciò che conta sarebbe la verità processuale ed il correlato rischio di NON poter far fronte alle conseguenze, no? La responsabilità di formulare accuse sulla base di fondare ragioni non è un capo alle persone che denunciano, ma a chi ha il diritto/dovere di eseguire le opportune verifiche prima di far partire una macchina legislativa e mediatica.
    Ma chi risponde usa il cervello?

  4. Inanzitutto fai pace con la sintassi perchè ti esprimi come un carabiniere delle barzellette. In secondo luogo cosa avrebbero dovuto fare i magistrati che non hanno fatto? È partita un’ accusa, sono scattate le indagini che hanno portato all’ archiviazione. La stampa ha riportato i fatti esattamente come si sono svolti, senza peraltro fare il nome dell’ indagato, quindi non vedo come possa essere stato infangato il buon nome del trentottenne se di fatto il nome non è stato divulgato. Se poi vuoi dare contro allo stato e alla magistratura a prescindere prego fai pure.

  5. La comunicazione manipolata attraverso i media più potenti continua dopo molti lustri berlusconiani a produrre i risultati che si leggono nei commenti. In Italia, in realtà, la Costituzione prevede tuttora l’obbligatorietà dell’azione penale. Questo significa che ad una notizia di reato deve, e non può o potrebbe, seguire un’indagine preliminare. Tutto il resto procede quindi in base al Codice di Procedura Penale ed è così che il GIP, appunto, archivia o no. Dura lex, sed lex: la legge ed il suo rispetto sono fondamenta dello stato di diritto e cardini delle democrazie evolute. Ma per molti italioti non è così…

  6. A parte il tuo essere urticante, non mi è chiara la tua posizione: tutto è andato come doveva ma ora a pagare dovrebbe essere – semmai – chi ha fatto la denuncia e quindi il 13enne o la sua famiglia? E tu che avresti fatto se tuo figlio ti avesse riportato una cosa del genere? Gli avresti creduto, denunciando ed ora pagandone le conseguenze, oppure no? Bel dilemma…

  7. Lasciando perdere il tuo prurito che non è affar mio, mi sembra di avrebbe lasciato trasparire come la penso a riguardo. Considerando che non ho molti elementi per valutare il caso non essendo una delle parti in causa e quel poco che so circa la vicenda è cio che hanno riportato i media, detto questo ho detto chiaramente che non essendo stato divulgato il nome di nessuno ed avendo la stampa riportato la notizia dell’ archiviazione circa il provvedimento verso questo ignoto trentottenne a mio parere non sono dell’ avviso che sia stata lesa la dignità di nessuno quindi non vedo perchè si debba pagare e cosa? Visto comunque che, nonostante tutto tu chiedi a gran voce un risarcimento posso dirti che se proprio risarcimento deve essere allora sì, per come la vedo io purtroppo chi dovrebbe pagare per il disagio eventualmente arrecato al ragazzo è chi ha fatto partire l’ accusa imprudentemente. Ripeto comunque che non conoscendo dettagliatamente i fatti mi sento in difficoltà ad esprimere un parere circa le responsabilità del caso escludendo però chi giustamente ha indagato ed è arrivato alla conclusione che tutti conosciamo.

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