I comitati No Tav hanno escogitato una nuova idea per fermare i cantieri della linea dell’Alta velocità: si sono messi a raccogliere soldi con l’obbiettivo di raggiungere una cifra tale da permettergli di comprarsi un terreno. Non certo un terreno qualsiasi, ma un appezzamento in “multiproprietà”, scelto tra quelli che dovranno essere espropriati per fare posto alle rotaie. “Così – ragionano i Comitati – quando si presenteranno i tecnici delle Ferrovie per gli espropri, ci dovranno convocare tutti”.
Una sorta di ostruzionismo che, secondo i piani degli attivisti dovrebbe rimandare la questione tra azioni di protesta, cause civili e ricorsi vari, fino a bloccare il tutto. Già sponsorizzati politicamente sia da Rifondazione comunista che dal Movimento Cinque stelle, che non hanno mai negato la propria contrarietà al progetto dell’Alta velocità, i No Tav punteranno tutto sul diritto di proprietà utilizzandolo come un arma pacifica contro il diritto all’esproprio.
Per continuare a far sentire la loro voce e coinvolgere l’opinione pubblica nella loro protesta i No Tav hanno organizzato una passaggeggiata, in programma per domenica, tra le campagne di San Martino della Battaglia, frazione di Desenzano.