Capitolium: tutto sul recupero della IV cella

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Con un comunicato il Comune di Brescia ha reso note tutte le opere che serviranno per riportare alla luce la IV cella del Capitolium, tanto di carattere edile quanto allestivo e di illuminazione.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO:

Opere pertinenti al IV cella

Sarà realizzato un nuovo volume di ingresso al percorso di visita ipogeo della IV cella del santuario repubblicano, nello stesso sedime e con la stessa volumetria del fabbricato occupato dai vecchi servizi igienici, in muratura e in parte con elementi prefabbricati “leggeri”. Il rivestimento esterno del corpo di fabbrica sarà in lastre di marmo di Botticino, per quanto riguarda la porzione ristrutturata dei vecchi servizi, mentre sarà in lastre bronzee nella parte annessa di copertura della nuova scala. Secondo le esigenze dettate dal corretto controllo delle condizioni microclimatiche interne tale volume risulterà separato dagli ambienti archeologici del santuario repubblicano attraverso una porta filtro che consentirà il mantenimento dei valori corretti di umidità e temperatura. L’intervento corrisponde alle condizioni fornite dal progetto dell’impianto di climatizzazione, elaborato in accordo con l’Icr, allo scopo di non mettere direttamente in comunicazione l’ambiente della cella con l’ambiente esterno.

Verrà costruito un volume d’uscita dal percorso museale della IV cella, con elementi prefabbricati “leggeri” e rivestimento esterno in lastre di bronzo, in continuità ideale con il dispositivo di ingresso; sarà opportunamente coibentato, corredato di rampa interna su struttura metallica e piano di calpestio in lastre di pietra di Sarnico. Lo spazio laterale della rampa potrà essere attrezzato per l’esposizione di frammenti lapidei pertinenti al sito archeologico o di altri elementi significativi, sfruttando il carattere “chiuso” del vano confinato, per un ulteriore momento di coinvolgimento dei visitatori. Per le analoghe necessità presentate dal volume di ingresso, anche in questo caso verranno posizionate delle porte filtro. Trattandosi di struttura prefabbricata “leggera” non verranno eseguite opere di fondazione con scavi in profondità.

Verrà recuperato l’elevatore collocato in esterno, indispensabile per la completa accessibilità del sito musealizzato. Partendo dal livello della strada, la piattaforma elevatrice sarà indispensabile sia per il raggiungimento della quota del nuovo locale biglietteria/bookshop al piano terra di Palazzo Pallaveri, sia della quota del pronao del Tempio Capitolino. Con un approfondimento e la creazione di un nuovo sbarco, inoltre, la posizione del vano ascensore si è rivelata strategica anche per l’accessibilità del percorso alla quarta cella del santuario repubblicano.

Saranno regolarizzate, mediante uso di filo diamantato, le spalle dell’apertura in breccia all’interno della muratura del portico flavio per consentire l’accesso dei visitatori al percorso nel santuario

Sarà realizzato il percorso con installazione di passerelle nel rispetto delle pavimentazioni antiche che potrebbero risultare usurate dal diretto calpestio dei visitatori. L’opportunità di creare una passerella sopraelevata e sorretta da una struttura metallica trova giustificazione anche, e soprattutto, nella parte sud dello scavo, dove risultano solo parzialmente conservati gli strati preparatori delle antiche pavimentazioni. Il piano di calpestio della passerella sarà realizzato con materiale nobile quali le lastre in pietra di Sarnico, posizionate nella zona antistante il podio, e in lamiera metallica verniciata per quanto riguarda il precorso alle quote superiori;

Verranno installati nuovi manufatti per il superamento del salto di quota in corrispondenza del podio. Si prevede il posizionamento, in sovrapposizione ai resti della scala antica, di una nuova scala metallica realizzata partendo da un foglio di lamiera dello spessore di mm 8 che verrà dapprima presso piegata, poi spazzolata ed infine rivestita con vernice satinata coprente antisdruciolo. La scala si presenterà in un blocco unico senza giunzioni o saldature a vista. Qualsiasi elemento di rinforzo verrà posto all’intradosso e opportunamente mascherato. Il secondo manufatto per il superamento del dislivello è rappresentato da un impianto di sollevamento, ai sensi della normativa vigente per l’abbattimento delle barriere architettoniche. L’elevatore verrà appositamente progettato in funzione delle particolari condizioni date dal contesto affinché sia perfettamente integrato nel piano pavimentale, garantendo l’assenza di qualsiasi elemento sporgente (in posizione di riposo i parapetti risulteranno completamente a scomparsa). Il funzionamento della piattaforma, azionata da pantografi alloggiati nella fossa sottostante, sarà possibile tramite telecomando o pulsantiera integrata nei pannelli di rivestimento dei vicini pilastri metallici.

Saranno installati rivestimenti di murature non compatibili con il contesto (c.a., laterizio e/o pietrame non pertinente) e opere strutturali portanti (pilastri e travi orizzontali), realizzati con elementi di carpenteria metallica e pannellature in lamiera verniciata. Tali allestimenti consentiranno non solo il mascheramento di elementi di scarsa valenza estetica e disomogenei tra loro, ma risponderanno anche all’esigenza di creare un fondale per i supporti informativi e didattici. Analogo trattamento verrà riservato alle strutture dei solai di copertura che verranno rivestite con controsoffitti che forniscano un linguaggio formale coerente e armonico, oltre che finalizzati al mascheramento degli impianti. Una particolare menzione va fatta alle due pareti necessarie al funzionamento dell’impianto di ventilazione: la prima, collocata a sud del locale antistante il podio, ospiterà due “diffusori” per l’immissione dell’aria nell’ambiente; la seconda, collocata a nord della IV cella, retrostante il fornetto longobardo, presenterà delle griglie di modeste dimensioni per l’estrazione dell’aria. Entrambe le pareti verranno realizzate in modo analogo alle altre pannellature di rivestimento.

 

Opere pertinenti il percorso e l’accoglienza dei visitatori.

Verrà ripristinato il collegamento tra il cortile di Palazzo Pallaveri e il portico occidentale flavio, con l’apertura di una nuova porta nella muratura sottostante la terrazza degli uffici, in asse con il portico stesso, per il quale è prevista la rimozione della pavimentazione moderna finalizzata alla posa di un opportuno strato coibente e impermeabilizzante per garantire una maggiore salvaguardia degli ambienti sottostanti (rischio di ponti termici, infiltrazioni, shock termici,..). Si prevede anche il rifacimento dei parapetti metallici sul lato orientale del percorso.

Sarà recuperato il locale esistente a piano terra di Palazzo Pallaveri, sul lato nord del cortile, che verrà destinato in parte al percorso di ingresso dei visitatori e parte all’installazione di nuovi servizi igienici.

Sarà sistemato il cortile di Palazzo Pallaveri con posa di nuova pavimentazione in pietra di Botticino, verrà rifatto l’impianto di illuminazione esterno, sarà riposizionata in facciata della fontana pre-esistente, e saranno installati arredi e totem informativi.

Verranno sistemati i due ambienti ubicati al piano terra di Palazzo Pallaveri, sul lato ovest del cortile, con funzione di biglietteria e book-shop, con opere elettriche, con la sostituzione degli infissi esterni, la sistemazione delle pavimentazioni e degli intonaci, e l’installazione di arredi e totem informativi.

 

IMPIANTI: TERMOTECNICO – ELETTRICO – ILLUMINOTECNICO

Impianto termotecnico

L’intervento di climatizzazione prevede, un indirizzo progettuale orientato, compatibilmente con i vincoli architettonici legati alla specificità e particolarità del sito, a preservare la conservazione degli apparati decorativi e a monitorare nel tempo il sistema manufatto-ambiente al fine di disporre delle informazioni relative al suo stato di conservazione.

La progettazione degli impianti, dal punto di vista metodologico, si è basata sugli esiti delle valutazioni scaturite dall’attività di indagine microclimatica condotta dalla ditta Lambda e dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nella persona del dott. C. Cacace.

Il nuovo impianto di climatizzazione della cella sarà quindi destinato preferenzialmente alla stabilizzazione delle condizioni termoigrometriche in funzione dell’andamento microclimatico dell’ambiente esterno, piuttosto che quello della climatizzazione vera e propria.

Sarà quindi un impianto di ventilazione controllata al fine di garantire un lavaggio costante dell’ambiente che preveda una immissione su di un unico fronte (quello in prossimità dell’ingresso) e una estrazione concentrata sul fondo della IV cella del Santuario

Inoltre, al fine di non correre il rischio di avere valori di umidità relativa troppo bassa durante il periodo invernale, l’impianto sarà dotato anche di un sistema di umidificazione a vapore.

Il sistema di ventilazione sarà quindi in grado di garantire un ricambio dell’aria anche ai fini della rimozione degli inquinanti introdotti dai visitatori che, secondo quanto indicato dall’Istituto Centrale per il Restauro dovranno accedere per gruppi e in numero limitato. Il loro accesso/uscita sarà regolato attraverso due filtri (uno in ingresso e uno in uscita) allo scopo di non mettere direttamente in comunicazione l’ambiente della cella con l’ambiente esterno.

 

Opere elettriche

Tutta l’area della IV cella e gli ambienti di ingresso e uscita saranno dotati di impianto di illuminazione. Gli stessi locali saranno inoltre dotati di impianto di sicurezza in grado di garantire un illuminamento minimo in caso di interruzione dell’alimentazione principale al fine di consentire il deflusso ordinato del pubblico e del personale. È prevista anche n. 1 centralina di rivelazione allarme incendio. La centralina sarà collocata all’interno del locale tecnico per la climatizzazione e sarà dotata di pannello di rimando allarmi posizionato nel quadro di comando delle luci. E’ prevista inoltre la realizzazione di un impianto di regolazione e monitoraggio ambientale. Detto impianto sarà connesso via internet a un centro servizi per la raccolta e l’elaborazione dei dati di monitoraggio, in modo che report periodici possano essere inviati dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro ai fini del controllo periodico delle condizioni di conservazione.

A completamento dell’impiantistica elettrica generale sono previsti impianti speciali di videosorveglianza TVCC e antieffrazione e controllo accessi.

 

Opere illuminotecniche

L’impianto di illuminazione che si andrà a realizzare ha come obiettivo garantire la conservazione preventiva degli apparati decorativi che caratterizzano l’area archeologica,  valorizzarne la fruizione, determinare condizioni ambientali di comfort visivo e sicurezza per i visitatori e gli operatori e garantire flessibilità e contenimento dei costi di gestione.

Per quanto riguarda le esigenze di conservazione delle strutture archeologiche in situ si è sviluppata un’ipotesi di progetto orientata alla limitazione della potenza termica dell’impianto e dell’emissione nel campo delle radiazioni maggiormente critiche ai fini dell’insorgenza di fenomeni di natura fotobiologica. Questo obiettivo viene perseguito attraverso la scelta di sorgenti di luce caratterizzate da elevata efficienza luminosa e assenza di emissione nel campo della radiazione ultravioletta e infrarossa (sorgenti LED), oltre che mediante il contenimento dell’esposizione luminosa delle superfici esposte. Per garantire condizioni di sicurezza e comfort visivo l’impianto sarà progettato in modo da garantire livelli di illuminamento sufficienti per una facile percezione del percorso espositivo e assenza di fenomeni di abbagliamento diretto o riflesso. In tal senso viene fatta particolare attenzione alla posizione degli apparecchi di illuminazione in modo da evitare, per quanto possibile, una visione diretta (o riflessa su superfici speculari) delle sorgenti di luce ad elevata luminanza.

In considerazione della possibile trasformazione nel tempo degli allestimenti delle sale si prevede di utilizzare, in particolare nei primi due ambienti del percorso espositivo (sala ingresso e zona antistante il podio), un impianto basato principalmente sull’uso di apparecchi montati su binari elettrificati, integrati negli elementi di controsoffitto. Inoltre, l’uso di apparecchi a LED consentire di ridurre gli interventi di manutenzione grazie alla elevata durata di vita di queste sorgenti e i costi energetici, grazie alla loro elevata efficienza luminosa.

 

OPERE DI RESTAURO

Tutte le operazioni di restauro saranno di carattere strettamente conservativo e riguarderanno:

– il completamento degli interventi sugli intonaci decorati e sulle pavimentazioni musive della cella occidentale effettuati nel 2005/6 dalla ditta di restauro Antonella Sechi. Esse consisteranno nella verifica dell’adesione degli intonaci al supporto murario, nella verifica della tenuta della pellicola pittorica, estrazioni di sali, eventuali integrazioni di lacune della pellicola pittorica;

– il restauro sulle murature di epoca flavia e altomedievali (fornetto longobardo) presenti all’interno della IV cella, consistenti in pulitura dai residui di terreno ancora presenti, consolidamento delle malte di allettamento, integrazioni di parti di muratura mancanti, pulitura manuale/con strumentazione di precizione/chimica;

– il completamento del restauro della pavimentazione in opus signinum pertinente il podio, consistente in rimozione dei residui di malta pertinenti a murature più recenti che si addossavano alla stessa pavimentazione, consolidamento, pulitura,integrazioni di parti mancanti al fine di migliorare la comprensibilità visiva della pavimentazione stessa;

– il completamento del restauro degli intonaci monocromatici pertinenti al podio conservati sulla parete nord e ovest;

– il restauro della muratura in opus reticolatum dell’alzato del podio e dei resti della scala di accesso;

– il restauro delle strutture murarie di epoca augustea e dei residui di intonaco con presenza di incisioni;

– il restauro delle muratura di epoca pertinente al portico occidentale flavio e dei residui delle strutture pavimentali pertinenti alla zona esterna del Capitolium;

– il restauro dei resti di muratura repubblicana e della scala di accesso pertinenti alla parte orientale del tempio repubblicano e attualmente conservate all’aperto.

 

Risultati attesi

L’apertura dell’area del Capitolium renderà fruibile una delle aree archeologiche più estese e interessanti dell’Italia settentrionale, il cui pregio risiede non solo nell’alto grado di conservazione degli edifici, ma anche nella loro importanza storico-architettonica e nella loro sopravvivenza all’interno del tessuto urbano contemporaneo.

Lo stato delle conoscenze, approfondito nell’occasione dei lavori, consentirà di presentare ai visitatori dati inediti e di grande significato, che contribuiranno con grande peso nella ricostruzione delle dinamiche urbane della città e alla pianificazione di ogni eventuale azione in questo comparto urbano.

Questo intervento organico e complessivo porterà inoltre alla stabilizzazione dei processi di degrado e dei fattori di rischio che hanno nel tempo compromesso la fruizione dei monumenti.

La riqualificazione urbana che accompagnerà l’intervento renderà questo comparto cittadino ulteriormente godibile e offrirà la possibilità di percepire la città antica nella sua monumentalità e nella sua diacronia.

Il recupero infine della vocazione museale dell’area (iniziato a partire dal 1830) potenzierà il circuito di visita che si snoda intorno al foro, con le aree archeologiche al di sotto di Palazzo Martinengo e di piazzetta Labus, ma soprattutto costituirà il completamento dei percorsi di visita del Museo della città in Santa Giulia

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