Una bomba chimica potenzialmente molto pericolosa, pronta ad esplodere. Per la terza volta nel giro di due settimane si è tenuto ieri un sopralluogo all’interno delle mura dell’ex Selca, la fabbrica di proprietà di una multinazionale a Forno Allione, località nel territorio comunale di Berzo Demo. Per ora non trapela nulla, se non la preoccupazione crescente.
La fabbrica dove si smaltivano gli scarti di lavorazione della produzione di elettrodi di grafite per i forni siderurgici, un’attività che in passato ha dato lavoro a decine e decine di uomini di tutta l’alta valle, è chiusa dal 2010. Da allora è chiaro a molti che le scorie conservate nei piazzali avrebbero potuto essere molto pericolose. Solo nelle ultime settimane ci sono stati i sopralluoghi da parte di agenti del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica, dei Vigili del Fuoco del comando provinciale di Brescia e del distaccamento di Darfo, e di agenti del Nucleo provinciale Nbcr (nucleare-batteriologico-chimico-radiologico). Ciò che preoccupa maggiormente sono i residui delle lavorazioni ora ammassati nei piazzali, ma non solo: una parte degli scarti è stata depositata al suolo, e forma addirittura una collinetta visibile a distanza, coperta solo da un telo nero e dalla vegetazione cresciuta attorno.
(red.)