Ghedi, la Polizia Locale identifica quattro immigrati clandenstini

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Continuano a ritmo intenso i controlli della Polizia Locale nel territorio di Ghedi. Un impegno costante e mirato, quello portato avanti dagli agenti guidati dal comandante Enrico Cavalli, che anche nelle scorse giornate hanno portato a termine operazioni particolarmente efficaci.

Durante gli interventi effettuati nel corso degli ultimi sei giorni la Polizia Locale è riuscita ad individuare in terra ghedese ben quattro clandestini. Persone di diverse nazionalità (provenienti rispettivamente dal Pakistan, dal Marocco, dal Senegal e dal Gambia), che dopo i rilievi delle impronte digitali e la conseguente identificazione sono stati portati alla Questura di Brescia per espletare le pratiche di espulsione dal territorio italiano e sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per i reati previsti dalla legge “Bossi-Fini”. Ancora una volta l’individuazione dei clandestini, effettuata grazie anche alle segnalazioni dei cittadini ghedesi, ha avuto come punto di riferimento la stazione ferroviaria, luogo che è diventato ormai oggetto di una presenza costante degli agenti della Polizia Locale, e alcune vie vicine al centro, nelle quali, tra l’altro, si registra la maggior presenza di attività commerciali gestite da cittadini extracomunitari.

Il tutto per controlli che si sono dimostrano una volta di più efficaci e tempestivi per la comprensibile soddisfazione del comandante Enrico Cavalli, che ha rivolto un’esplicita richiesta ai cittadini di Ghedi: “L’invito che rivolgo a tutti i ghedesi è quello di segnalare le circostanze, i movimenti o le situazioni che possono sembrare sospette. Facciano le loro segnalazioni in assoluta serenità e con la massima fiducia nell’operato dei nostri agenti. Se vogliamo raggiungere risultati sempre più positivi portare avanti un vero e proprio gioco di squadra può essere determinante. Del resto è sempre meglio prevenire, piuttosto che cercare di intervenire quando il fatto è già accaduto o bisogna porre rimedio ad una determinata situazione. I cittadini si possono rivolgere in tutta tranquillità alla Polizia Locale e possono rivolgersi in qualsiasi momento al numero 0309050950. Senza dubbio insieme potremo rendere sempre più sicuro e protetto il territorio di Ghedi”.

Considerazioni che vengono ribadite dal sindaco Lorenzo Borzi: “L’apporto che i cittadini possono dare alla Polizia Locale impegnata nel controllo del territorio è fondamentale. L’azione degli agenti in questi casi diventa più diretta ed immediata. E’ per questo che rinnovo una volta di più l’invito affinché questa collaborazione sia sempre più intensa e mirata, portata avanti con quella fiducia che la nostra Polizia Locale ha ampiamente dimostrato di meritare. Un gioco di squadra che rivelarsi prezioso per custodire un bene primario per la nostra comunità come la sicurezza, una risorsa che da sempre è in primo piano nella nostra attività amministrativa. I risultati conseguiti dalla Polizia Locale e più in generale da tutte le forze dell’ordine in questi anni lo stanno a dimostrare. Un percorso che proseguiremo con determinazione sempre più grande nei prossimi anni, cercando nello stesso tempo di continuare a far crescere pure la collaborazione tra cittadini e Polizia Locale”.

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6 Commenti

  1. ….bene, reimpatrio per questi pezzi di m…….., come loro un milione e mezzo di fantasmi sul suolo italico
    a ingrossare le fila dei delinquent….dopo essere stati prima alla caritas a riempirsi la pancia….buonisti sieta la nostra rovina ! raus…………..sc hnell

  2. Mi permetto: esperienza personale di pochi giorni fa. Su un Frecciarossa partito da Roma a dietto a Milano, il controllore chiede il biglietto ad un giovane di colore distinto e ben vestito, seduto in un posto vicino al mio. Non ha il biglietto. Viene fatto alzare e alla richiesta del controllore dice tranquillo di non avere nemmeno un documento di identificazione, perchè "lo ha perso". Il controllore stranamente lo invita "solo" a scendere a Firenze. Lo stesso controllore commenta "troppi casi così, non riusciamo più a gestirli perchè, rispettando le procedure, creerebbero in più ritardi sui tempi di percorrenza delle tratte". Prima del’arrivo a Firenze, l’assai distinto giovane chiama qualcuno con un cellulare di ultima generazione e tranquillamente scende: sa bene che è tutto normale, per lui ovviamente. Io pago, lui no. Io sono italiano, lui…non si sa. Io sono incazzato, lui molto sereno: è in Italia, dopotutto….

  3. Cavolo, questo articolo sembra tratto da un giornale della DDR anni 60/70. I cittadini si spiano l’un l’altro ed informano le Autorità ad ogni sospetto. Brrrrrrr!

  4. IO SONO PER LA LEGALITA’ , se non hai il permesso di soggiorno e sei clandestino …..a baita !
    se ti scandalizzi perchè dico RAUS è la tua soltanto demagogia che non porta a niente…anzi , ecco perchè sei alternativo……per chè per te la LEGALITA’ è un optional …grazie anche a voi alternativi del far nulla e del solo pensare al contrario , l’ italia è diventata il paese di tutti gli illegali del mondo , tra poco sarà illegale persino essere ITALIANI…….o savonarola illuminato a led !

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