In Lombardia, per circa 2.000 imprese, 426 contratti di rete. Milano prima in regione con 145 contratti di rete per 657 imprese, seguita da Brescia (81 per 363), Bergamo (71 per 231) e Monza Brianza (32 per 141).
In Italia, dopo la Lombardia con circa 2.000 imprese con contratto di rete, seguono Emilia Romagna con 1.162, Toscana con 996, Veneto con 789 e Lazio con 675 imprese. Nella classifica nazionale, al primo posto per numero d’imprese partecipanti in media ad ogni contratto, Bergamo (31%), seconda Bologna (28%), terze Brescia e Milano (circa 22%).
Le imprese lombarde coinvolte in contratti di rete appartengono in prevalenza alla categoria delle micro o piccole imprese (83%), ma è presente anche una quota non trascurabile (3%) di grandi imprese. Le imprese manifatturiere sono quelle maggiormente presenti nel mondo dei contratti di rete (38,4%), seguite dalle imprese che svolgono “attività professionali, scientifiche e tecniche” (17,8%) e da quelle impegnate nel settore delle costruzioni (11,9%). Il “fatturato complessivo” delle reti (inteso come la somma dei fatturati di tutte le imprese aderenti al contratto) nel 60% dei casi non supera i 10 milioni di euro e tale dato è rimasto invariato negli ultimi cinque anni, il che conferma il contratto come uno strumento agile per supportare la cooperazione fra realtà produttive di dimensioni medio-piccole. Rilevante la presenza di finalità operative (marketing e operations), seguite da attività di ricerca e sviluppo e internazionalizzazione. Il contratto di rete ha un impatto positivo sulla performance d’impresa e in particolare sul margine operativo lordo