Per il ciclo d’incontri Legalità alla prova, il Centro studi per l’educazione alla legalità ha invitato a Brescia, nella sede dell’Università Cattolica di via Trieste, don Giacomo Panizza, il prete bresciano che da anni promuove lo sviluppo e la legalità in Calabria. L’appuntamento è per giovedì 30 aprile alle 14.30 nell’aula Magna Tovini.
Don Giacomo Panizza, bresciano, ha fondato nel 1976 a Lamezia Terme “Progetto sud”, una comunità di gruppi autogestiti, di famiglie aperte e di servizi, iniziative di solidarietà, condivisione, accoglienza per soggetti svantaggiati. Dal 2002 vive sotto tutela dopo le gravi minacce di morte del clan Torcasio per aver deciso di prendere il gestione un palazzo confiscato da destinare ai disabili. Sono poi seguiti molti attentati, anche alle auto dei disabili. Ma respinge seccamente l’appellativo di ‘prete antimafia’.
Da allora è sottoposto ad un programma di protezione. Ha scritto numerosissimi saggi e brevi contributi, apparsi non solo su riviste di settore, ma anche in numerosi libri. Tra le sue opere “Finché ne vollero. Diario spirituale perché materiale”. Don Panizza Interpreta con il suo continuo presidio sul territorio, un impegno non solo fisico, ma soprattutto spirituale, un sentimento che le cosche tendono a reprimere. Nel suo libro “Qui ho conosciuto purgatorio inferno e paradiso ”racconta di una terra“ dove mi è piaciuta l’idea di emigrare a rovescio, dove ho conosciuto purgatorio, inferno e paradiso”. E con freddezza ed estrema sincerità, Don Panizza racconta come le cosche cercano di frenare le sue iniziative. I mafiosi tagliano le gomme, manipolano i freni alle macchine, sono addirittura arrivati al punto di manipolare i freni alla vettura di un disabile.
Nel suo ultimo libro “La mafia sul collo. L’impegno della Chiesa per la legalità nel nostro Paese” don Panizza parla di Pastorale della legalità e si rivolge a sacerdoti, catechisti, persone di Chiesa che educano.