Arriverà fino a Strasburgo, di fronte alla Corte europea per i diritti dell’uomo, l’indignazione di Antonella Penati, “bresciana” mamma di Federico, il bimbo che nel 2009, quando era affidato ai servizi sociali, fu ucciso dal padre durante un incontro protetto. Il padre poco dopo si è tolto la vita, e per la madre è iniziato un lungo calvario giudiziario. La Penati – intervistata dal Tg5 in piazzale Arnaldo – infatti ha seguito tutti i processi a carico dei tre operatori del servizio minori che la Procura aveva indagato per concorso in omicidio poiché erano da tempo informati della pericolosità dell’uomo, denunciato già 7 volte e con una condanna definitiva per aggressione in ambito famigliare.
Ora la Cassazione non solo ha assolto i tre indagati che secondo i giudici “non avevano l’obbligo di protezione fisica del bambino”, ma ha anche condannato la madre di Federico a pagare le spese processuali. Lei però non ci sta e ora annuncia: “Andrò fino in fondo”. Vale a dire fino a Strasburgo.
davvero, assurdo! tutto il mio supporto alla mamma
siamo alle solite, la giustizia che non è giusta domina in Italia
Assurda sentenza. Spero che alla fine possa averla vinta…
come al solito qui sotto il popolino bue informatissimo della vicenda giudiziaria, ha gia’ tratto le sue conclusioni basate su una approfondita canoscenza della questione.
Parli dall’alto della tua scienza, arrogante villano?
Sei peggio di chi ha emesso la sentenza -popolino-. Tu conosci le carte processuali
bifolco , maleducato, arrogante, ed altro che non scrivo per decenza.