Depurazione, molti comuni bresciani a rischio infrazione

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Non rispettano ancora la corretta procedura di depurazione delle acque di scarico o, peggio ancora, non hanno alcun sistema di depurazione e scaricano direttamente nei corsi d’acqua. In totale sono circa una sessantina i comuni bresciani a rischio di infrazione da parte dell’Unione Europea, che ha recentemente messo nero su bianco la lista dei paesi inadempienti. La speranza è quella che tutti i comuni aderiscano presto al progetto del gestore unico provinciale, per il quale da tempo si sta lavorando; il Broletto ha già stanziato 10 milioni di euro nel progetto che cercherà, entro settembre, di riunire sotto uno stesso tetto i comuni attualmente gestiti da Aob2, A2A ciclo idrico, Asvt, Vallecamonica Servizi e Garda Uno. 
I comuni addirittura senza depurazione sono otto, tutti in Valle Trompia dove da anni si cerca senza successo di realizzare un depuratore unico, cosa che invece pare prossima al traguardo per i comuni del Garda che hanno scelto Visano che sede del futuro impianto. I comuni valtriumplini privi di depuratore sono Collio, Concesio, Gardone Val Trompia, Lumezzane, Marcheno, Marmentino, Sarezzo e Villa Carcina. La situazione è un po’ meno drammatica in una cinquantina di altri comuni bresciani, dalla Bassa alle altre valli fino al lago d’Idro. 
L’obiettivo del Broletto è quello, come detto, di riunire sotto un’unica regia i comuni, per far sì che il nuovo organismo possa convogliare sulla nostra provincia i fondi europei necessari ai lavori che avrebbero un costo stimato di 860 milioni di euro. Anche le multe in caso di inadempienza però sarebbero salate, pari a circa 160 milioni di euro l’anno fino alla risoluzione del problema. Insomma, meglio fare in fretta.
(red.)
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