Promossa dalla Rsu e dalla Flai Cgil, si è tenuta ieri mattina l’assemblea con i lavoratori della Centrale del Latte per discutere in merito ai nuovi assetti societari che vedono l’entrata di Granarolo in Centrale, con il rischio, secondo la Cgil, di perdere il controllo pubblico della società.
“Durante l’assemblea – si legge nella nota dell’Associazione – sono state confermate le preoccupazioni già manifestate nei giorni scorsi.” Le RSU della Centrale del Latte di Brescia hanno successivamente incontrato l’assessore al Bilancio del Comune di Brescia Paolo Panteghini, il quale ha assicurato che la maggioranza della azioni della Centrale del Latte di Brescia, azienda considerata un “ gioiello di famiglia”,sono e rimarranno in mano pubblica. Come Cgil l’evolversi della situazione verrà comunque monitorato con attenzione e restiamo pronti alla mobilitazione se non verranno rispettati gli impegni.
Panteghini da una parte ci ricorda purtroppo che il Comune si è visto costretto a mettere in vendita ben il 44% non di una società qualsiasi ma di un “gioiello di famiglia”. E dall’altra non ci dice che l’ingresso di Granarolo sposta radicalmente l’obiettivo, inizialmente dichiarato, di valorizzare con tale cessione solo i produttori di latte bresciani. E qui va detto che bisognava blindare “tecnicamente” la cessione nell’avviso pubblico. Non è andata così e astutamente Prandini ha tirato la volata a Granarolo.
Astutamente?