Profughi, la crociata di Lancini contro Zanni (Acb): non parli a nome della Lega

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Continua il botta e risposta mediatico tra il presidente dell’Acb (Associazione Comuni Bresciani) , Gabriele Zanni e il vicesindaco di Adro, Oscar Lancini. Il tema è sempre quello dell’accoglienza dei profughi nei comuni bresciani. Lo scorso venerdì, l’ex sindaco franciacortino su InChiariWeek aveva accusato l’Acb, e direttamente il suo presidente, di aver “rilasciato dichiarazioni per conto dei sindaci della Lega Nord bresciana a favore dell’accoglienza degli immigrati e contro la forte presa di posizione del presidente della Regione Lombardia Maroni”.

Nella sua risposta Zanni ha cercato di spiegare a Lancini il ruolo dell’Associazione che “consiste nell’avere un ruolo super-partes ed equilibrato piuttosto che fazioso e di propaganda, atteggiamento quest’ultimo che non rispecchierebbe in alcun modo il mandato di Acb. In tal senso è incomprensibile anche solo l’ipotesi, mai presa in considerazione e ventilata solo da Lancini, di espellere da Acb i Comuni a guida leghista”.

Risposta che però non è andata giù a Lancini che è tornato a prendere carta e penna per contro rispondere a Zanni. I toni sono tutt’altro che distesi: “È sicuro di essere super partes ed equilibrato, come dichiara, se parla a nome di tutti gli amministratori senza aver chiesto il nostro parere? Deduco che il consenso l’abbia ricevuto solo dai sindaci piddini e non, come nell’occasione della lettera di protesta a Renzi da lei citata, anche dai sindaci leghisti, compreso quello di Adro”. Insomma la polemica sembra tutt’altro che risolta.

 

DI SEGUITO IL COMUNICATO DEL PRESIDENTE DI ACB E LA CONTRO DI RISPOSTA DI LANCINI:

ZANNI – “Prendo atto che Lancini evidentemente non riesca a comprendere, e mi rendo conto che per lui possa essere difficile, il ruolo che svolge ACB in rappresentanza ed a tutela di tutti i Comuni bresciani. Suppongo altresì possa ritenere che ACB svolga bene il suo mandato solo quando invia lettere al Governo Renzi, per manifestare le difficoltà dei Comuni bresciani, posto che il documento redatto da ACB e approvato dall’Assemblea dei Sindaci in Provincia il 27 aprile scorso era sottoscritto anche dal Sindaco del Comune di Adro, ma non quando prende posizione su dichiarazioni e azioni di esponenti del governo regionale a guida leghista, le cui ricadute possono danneggiare alcuni Comuni bresciani.

La differenza consiste nell’avere un ruolo super-partes ed equilibrato piuttosto che fazioso e di propaganda, atteggiamento quest’ultimo che non rispecchierebbe in alcun modo il mandato di ACB. In tal senso è incomprensibile anche solo l’ipotesi, mai presa in considerazione e ventilata solo da Lancini, di espellere da ACB i Comuni a guida leghista. Sul tema dell’accoglienza ricordo a Lancini, che come Sindaco ho agito a tutela dei miei cittadini evitando che sul territorio palazzolese si insediasse una struttura che potesse ospitare 100 persone, gestita da una cooperativa risultata coinvolta nell’inchiesta “Mafia Capitale”.

Le accuse di accettare supinamente situazioni imposte dall’alto, ovvero di avere tornaconti, addirittura economici o elettorali, sono quindi imbarazzanti per chi le fa. Anche per questo non prendo lezioni di moralità proprio da lui e sono lieto che abbia apprezzato le mie parole, sebbene ritengo non le abbia comprese fino in fondo. Mi sono, infatti, limitato a dire che i Comuni, volenti o nolenti, in questa fase si trovano ad affrontare il problema dell’accoglienza, per cui non erogano direttamente alcun fondo o risorsa. Si possono fare tanti proclami, ma all’atto pratico o si gestisce il flusso di persone che arriva o lo si lascia incontrollato. Soluzione quest’ultima che credo nessun sindaco vorrebbe per il proprio Comune, dato che i richiedenti asilo sono spesso ospitati in strutture private, che come tali, nel rispetto della legge, possono essere utilizzate liberamente dai proprietari, indipendentemente da una volontà contraria dei Sindaci.

Non è un caso che anche in alcuni Comuni in cui la Lega amministra siano state manifestate disponibilità all’accoglienza da parte di associazioni, fondazioni o albergatori e che sul territorio degli stessi siano già presenti profughi. Ma forse questo il vice sindaco di Adro non lo sa o non lo vuol dire. Questo il quadro oggettivo della situazione, al di là di un’insensata foga polemica e demagogica. La proposta fatta da ACB del modello di accoglienza diffusa per piccoli nuclei di persone, che non è vincolante per i Comuni, va da un lato proprio nella direzione di evitare speculazioni di operatori unicamente interessati a fare business, a scapito di disperati, dall’altro di garantire i Comuni, sia quelli ospitanti, che quelli che escludono tale possibilità, e quindi anche Adro, di non vedersi insediati (magari ai propri confini) macrostrutture di accoglienza, con diverse decine o centinaia di persone, stipate in tendopoli o caserme, come succede in altre Province.

Situazioni che creerebbero anche problemi igienico-sanitari e di ordine pubblico, oltre che di coesione sociale, visto che dev’essere sempre prioritario il rispetto della dignità delle persone coinvolte dal fenomeno. Questo è il lavoro che si sta portando avanti come ACB in collaborazione con la Prefettura per uscire da una situazione di perenne emergenza, in attesa che il problema, di dimensioni epocali e che non può, lo ribadisco, essere scaricato sui Comuni, trovi soluzioni strutturali e durature. Soluzioni che dovranno essere ricercate e trovate dalle Istituzioni superiori competenti in materia. Dei suggerimenti di Lancini sulla situazione palazzolese, invece, pur apprezzando il suo zelo, faccio volentieri a meno, anche perché provengono da persona male informata o che forse si esprime in mala fede, in particolare quando cita episodi che riguardano la realtà locale di Palazzolo”.

LANCINI – “Ho letto la replica del presidente di ACB, ops scusate ABC, Gabriele Zanni e non ho trovato alcuna risposta alla mia domanda. C’è solo un fuorviante tentativo, non riuscito, di depistare dall’argomento sollevato, che era ed è: chi l’ha autorizzata, in qualità di presidente, a rilasciare dichiarazioni per conto dei sindaci della Lega Nord bresciana a favore dell’accoglienza degli immigrati e contro la forte presa di posizione del presidente della Regione Lombardia Maroni? È normale che io non capisca quale sia il suo ruolo di rappresentanza, visto che in questo caso non ha certo rappresentato i sindaci della Lega che nemmeno ha interpellato. È sicuro di essere super partes ed equilibrato, come dichiara, se parla a nome di tutti gli amministratori senza aver chiesto il nostro parere? Deduco che il consenso l’abbia ricevuto solo dai sindaci piddini e non, come nell’occasione della lettera di protesta a Renzi da lei citata, anche dai sindaci leghisti, compreso quello di Adro.

Non mi soffermo poi sul suo autogol, quando nella sua risposta, per giustificare l’accoglienza nel suo Comune, fa riferimento all’inchiesta di “Mafia Capitale”: lì ci sono ancora il suo partito e le coop rosse coinvolti, non la Lega Nord. La tratta umana la state gestendo e organizzando voi del Pd e vi nascondete dietro la solidarietà, a differenza dei privati che non mascherano il loro puro interesse economico. Un amministratore lungimirante, però, sa già che quando finiranno gli stanziamenti delle operazioni scafiste volute da questo governo, i costi del mantenimento dei disgraziati che ha accolto anche e soprattutto in strutture private, poiché prenderanno la residenza a Palazzolo, ricadranno sui Servizi sociali a scapito dei palazzolesi. Brao!!!

Certamente dal suo punto di vista io non ho capito, e non posso capire, l’alta teoria filosofica e ultra umanitaria messa in atto dal Pd, attraverso la presidenza di ACB. Né posso capire, sempre a suo dire, il significato di tanto servilismo da parte sua, e dei suoi colleghi piddini, verso uno Stato che abusa del suo potere e ricatta economicamente gli amministratori locali. Sono sicuro però di aver capito, come avranno certamente compreso anche i suoi cittadini, che c’è una sostanziale differenza tra le Amministrazioni leghiste che non vogliono i clandestini ma se li ritrovano in casa, in strutture private e a volte nemmeno in regola, e le Amministrazioni piddine che invece se li cercano, seguendo un’ideologia che sanno non essere nell’interesse delle persone che le hanno elette, ma imposta dal loro Renzi. Così com’è stata imposta e votata dal suo governo e dal suo Renzi l’ideologia gender nelle scuole. Una porcata epocale immonda targata Pd! Voglio proprio vedere se anche in questo caso lei e i suoi “compagni” farete finta di niente e permetterete alle scuole dei vostri Comuni di attuare quest’ideologia che definire d-istruzione è poco. Se non sa cos’è l’ideologia gender, la invito a venire a sentire l’avvocato Gianfranco Amato all’incontro pubblico organizzato il 2 luglio alle 20.30 al teatro Mucchetti di Adro.

Lei, nella replica, ha speso tante parole, cercando pure di fare dell’ironia di basso livello, senza però rispondere a ciò che con semplicità le avevo chiesto. E quindi, essendo io quello che a suo dire non capisce, mi chiedo, ma lei ha capito la mia domanda? Alùrô càmbie sunàdô: chi t’ha dàt al permès dè parlà a nom dei sindecc de la Lega per purtà a cà i giargianes e dìghele rè a Maroni?”

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