Calcolatrice alla mano, l’Arcigay di Brescia ha scoperto che le due province “più omofobe” d’Italia sono Verona e Brescia. Almeno stando al numero dei convegni organizzati dai difensori delle famiglie tradizionali e contrari alle nozze omosessuali e ai sit-in delle Sentinelle in Piedi. Verona detiene il primato con 146 convegni contro il gender e 10 sedute delle sentinelle, ma Brescia è quasi al suo pari con 145 convegni e 10 sit-in omofobi, seguono Perugia e Milano. A quanto pare sotto Bologna i convegni sono praticamente nulli e anche la cattolica Bergamo non sembra molto interessata a combattere le unioni tra gay.
“Questi clericali sono un’assoluta minoranza sul totale dei cattolici, eppure stanno provando a fermare il vento con le mani – ha dichiarato Luca Trentini, bresciano e ex segretario nazionale dell’Arcigay al Corsera di Brescia -, dall’Irlanda agli Stati Uniti passando per il Messico, nelle ultime settimane registriamo aperture positive nei confronti delle persone LGBT”. In Italia, come in Grecia e nei territori russi e dell’Est Europa, invece, discutere di riconoscimenti delle unioni omosessuali, resta ancora un mero esercizio dialettico, tanto che trentini ha commentato: “Facciamo parte dell’ultimo baluardo di un gruppo di ultra-conservatori che non vuole garantire diritti alle minoranze e che incita all’odio e alla paura”.
Resta da capire il successo degli ultra-conservatori a Brescia e Verona. Trentini ha un’idea: “Gandolfini, portavoce del Family Day e medico bresciano, esercita grande fascino evocando la paura, inoltre a Brescia è stata coinvolta direttamente la comunità musulmana, che sorprendentemente si schiera insieme a Forza Nuova sul tema. Non solo: alcuni oratori e parrocchie provano a influenzare direttamente le scelte politiche come l’approvazione del registro delle Unioni Civili, al quale la Loggia ha detto sì pochi mesi fa. Mi rattrista, questa città ha dato i natali a Paolo VI, Papa di grandi aperture. Verona non è una sorpresa, è terra di movimenti di estrema destra tanto di successo quanto omofobi”.
Poi un’ultima stoccata alla teoria del gender che preoccupa tanto i manifestanti silenziosi delle Sentinelle in Piedi, Massimo Gandolfini, Mario Adinolfi e tutti gli altri organizzatori del Family Day di Roma: “Noi non neghiamo l’esistenza di un sesso biologico ma semplicemente crediamo che il sesso non basti a definire chi siamo – ha spiegato Trentini – noi vogliamo abbattere i modelli culturali di uomo e donna e arrivare alla piena parificazione dei sessi e al rispetto. Loro vogliono impedire alle coppie omosessuali di sposarsi. Li invito a fare un viaggio in Europa: le unioni civili sono permesse in tutti i paesi occidentali”. Tra l’altro, ha concluso Trentini: “Il libro cult di Costanza Miriano, figura di spicco dei clericali in questione, si intitola “Sposati e sii sottomessa”. Fate voi”.