Perdite dal soffitto, Villa Alba rischia di chiudere. Il gestore: colpa del Comune

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Lo spettro della chiusura torna su Villa Alba di Gardone Riviera, come già era avvenuto negli anni Novanta con il crac del gruppo Italcase-Bagaglino. Ma stavolta la causa non va ricercata nei conti della società di gestione, bensì nelle scelte della pubblica amministrazione. E’ questo lo scenario – inquietante – che si prospetta per la sontuosa residenza in stile neoclassico realizzata fra il 1901 ed il 1910 dal costruttore Richard Langensiepen.

Matteo Ferraglio di Villa Alba Eventi, società interamente posseduta dal Concessionario e da questi incaricata di organizzare eventi nel prestigioso stabile, dichiara: “L’immobile ha seri problemi strutturali e l’amministrazione mi rende impossibile operare: lo spazio della trattativa è chiuso, il 15 novembre me ne vado”.  

“Ringrazio i cittadini di Gardone”, spiega il presidente della società di scopo creata da Sds Spa, che ha stipulato la convenzione con il Comune nel lontano 28 gennaio 2004, “ma oggi non posso fare nient’altro che andarmene. In questi anni il gruppo ha investito importanti risorse nella villa e in comunicazione. Solo tra agosto e settembre abbiamo ricevuto circa 200 richieste di preventivi per eventi nel prossimo biennio. Ma le condizioni dell’edificio e l’atteggiamento di scarso buon senso delle amministrazioni comunali che si sono susseguite ci impediscono di continuare a lavorare in condizioni di mercato e di sicurezza”.

Parole pesanti, che anticipano di pochi giorni la lettera con cui verrà data la disdetta ufficiale del contratto di affitto. E aprono scenari preoccupanti per le casse del Comune gardesano e per il turismo. Oltre ai mancati introiti (la convenzione attuale avrebbe dovuto scadere il 31 dicembre 2018 e rendere a Gardone oltre mezzo milione di euro), infatti, sull’amministrazione ricadranno nuovamente le onerose spese di mantenimento e quelle per riallestire la villa, visto che gli occupanti – come ovvio – se ne andranno portando con sé gli arredi e i lampadari acquistati come investimento, che hanno un valore di  mercato di quasi 100mila euro. A queste somme, poi, la magistratura (a luglio si è tenuta la prima udienza) potrebbe aggiungere i danni chiesti dal privato che ammontano a ben 573.482,82 euro (12.424 per spese sostenute da Sds per interventi manutentivi straordinari; 179.095 per il mancato godimento dell’immobile; 100mila euro a titolo di danno d’immagine e 281.963 per danni e spese sostenute dal Concessionario, Villa Alba Eventi la cui rifusione è stata richiesta a Sds).

La vicenda affonda le radici nel lontano 28 gennaio 2004, quando la società Sds e il Comune stipulano il contratto che avrebbe dovuto valere per otto anni con un canone annuale di circa 90mila euro. Nel 2005 i primi problemi, legati all’assenza di impianti e soffitti a norma di sicurezza che porta le parti – dopo una difficile trattativa – a sospendere la convenzione in attesa della sistemazione. I lavori, assegnati dal Comune, partono però soltanto nel 2010 e la villa viene riconsegnata ai gestori (con un canone d’affitto riadeguato) nel 2011. Ma nel 2012 arrivano nuovi problemi, con continue perdite di acqua dal tetto che mettono a rischio la sicurezza della struttura e delle costose attrezzature acquistate. Il Comune ci mette ripetutamente una pezza, ma non interviene in maniera strutturale e le perdite (con vistose crepe sulla copertura) continuano. Risultato: il privato propone al Comune una nuova trattativa, dicendosi disponibile anche a effettuare i nuovi lavori di messa in sicurezza a proprie spese. Ma nel gennaio del 2015 il sindaco risponde picche, invitando il concessionario a continuare a pagare l’affitto.

“Abbiamo pagato l’affitto fino al 31 dicembre 2014”, commenta ora il Concessionario, “poi non ci sono più state le condizioni: la villa ha vizi strutturali che creano oggettive difficoltà alla gestione, anche durante gli eventi. E’ noto che l’’Amministrazione comunale, di recente, abbia addirittura intentato una causa nei confronti dell’impresa che ha eseguito i lavori sulla Villa, ma oggi il Comune non riconosce a noi che il tetto e la struttura sono un problema: un vero paradosso. Anche per questo abbiamo deciso di fare causa per il risarcimento dei danni. Siamo stufi di perdere tempo e denaro, la misura è colma e lo spazio per una trattativa ridottissimo: a metà novembre”, chiosa, “prendiamo le nostre cose e togliamo il disturbo”.

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