Progetto sicurezza urbana e partecipata, la Locale di Brescia si aggiudica il premio dell’Anci

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Venerdì 6 novembre, nel corso della XXXII Assemblea Nazionale dell’Anci che si è svolta a Torino, è stato premiato il progetto “Sicurezza Urbana e partecipata” della Polizia Locale di Brescia. Ha ritirato questo importante riconoscimento il comandante Roberto Novelli.

Nato a partire dal 2014 da un accordo triennale tra il Comune di Brescia, il Tribunale di Sorveglianza e gli istituti penali, il progetto coinvolge i detenuti in attività di pubblica utilità non remunerate, offrendo loro una possibilità di riscatto.

Il servizio sicurezza urbana del comando di Polizia Locale si è occupato della pianificazione con la collaborazione di Carlo Alberto Romano, membro del Comitato per la Legalità di Palazzo Loggia e presidente dell’Associazione Carcere e Territorio, di Monica Lazzaroni del Tribunale di Sorveglianza e delle direttrici delle strutture carcerarie di Canton Mombello e Verziano, Francesca Gioieni e Francesca Paola Lucrezi.

Le attività da svolgere, che il Comune di Brescia stabilisce con un programma trimestrale, riguardano principalmente la manutenzione e la verniciatura delle ringhiere dei plessi scolastici comunali, la pulizia del cimitero Vantiniano, la sistemazione e il taglio degli alberi in alcune zone della città.

Gli istituti di detenzione scelgono le persone idonee a partecipare al progetto in accordo con il magistrato di sorveglianza mentre il Comune di Brescia si fa carico della copertura assicurativa, del rimborso dei pasti, dell’erogazione di un contributo di 10 euro ogni 8 ore di lavoro, del materiale necessario per lo svolgimento dei lavori, della formazione dei detenuti e, a conclusione dell’attività, del rilascio di un attestato di partecipazione.

Spetta inoltre ai tecnici del Comune di Brescia verificare che i lavori siano svolti correttamente. Le persone che aderiscono al progetto utilizzano i mezzi del trasporto pubblico locale grazie ai biglietti messi a disposizione gratuitamente da Brescia Mobilità.

 

La Polizia Penitenziaria, infine, verifica la presenza dei detenuti nei luoghi e negli orari indicati nel programma firmato dal magistrato.

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