Simona uccisa a calci e pugni, il compagno in carcere: non ricordo nulla

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Una storia d’amore malato finita in tragedia. E’ quella che ha unito Simona Simonini, uccisa nella mattinata di ieri nella sua casa di Provaglio d’Iseo, al compagno Elio Cadei, ora sottoposto al fermo per l’omicidio della donna.

La relazione andava avanti dal 2009 ed è stata segnata da diverse denunce reciproche per maltrattamenti, che hanno portato anche ad una condanna per due anni per l’uomo e ad una pena inferiore per la donna che, di fronte alle botte in due casi ha reagito tentando di uccidere il compagno.

Entro la fine della settimana il legale della famiglia di Simona avrebbe dovuto depositare una querela firmata dal padre di lei, anche lui vittima delle violenze di Elio Cadei. Ma ieri mattina è arrivata la telefonata: “Me l’hanno ammazzata”.

Elio Cadei, che ha chiamato i soccorsi, è rimasto per tutto il giorno dai Carabinieri dove ha cercato di ricostruire quel che era successo: “Ieri sera abbiamo preso psicofarmaci, forse alcol e non mi ricordo nulla”.

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