Delitto di Provaglio, l’avvocato della difesa: prematuro definirlo omicidio

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Simona Simonini, uccisa dal compagno a Provaglio
Simona Simonini, uccisa dal compagno a Provaglio

Secondo gli inquirenti Simona Simonini, trovata morta lunedì mattina nel suo appartamento di Provaglio d’Iseo, sarebbe stata uccisa da calci e pugni e l’autore del pestaggio mortale sarebbe stato il compagno Elio Cadei, fermato con l’accusa di omicidio.

La versione fornita dall’avvocato di Cadei, Gianfranco Abate, però è diversa. Al Giornale di Brescia il legale ha spiegato che “il cadavere presenta una serie di ecchimosi sul corpo, ma nessuna avrebbe avuto effetto determinante a causare la morte”. Inoltre, “il nostro consulente che ha preso parte all’autopsia – ha continuato l’avvocato – mi ha riferito che la donna ha una ferita notevole al cranio, ma anche questa non avrebbe determinato la morte”.

Durante l’interrogatorio Cadei ha raccontato che lui e Simona la sera prima della tragedia avevano “preso psicofarmaci e alcool” per poi affermare di non ricordare nulla. Servirà l’esame tossicologico sul corpo di Simona per dimostrare la tesi di Cadei. Intanto il suo avvocato mette le mani avanti: “non ci sono elementi determinanti per dire che sia morta per omicidio volontario”.

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1 COMMENT

  1. non vorrei mai fare l’avvocato penalista: ogni tanto ti capitano i colpevoli e devi difenderli. quresto qualifica il tuo lavoro ed è orribile

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