Processo contro il presunto pusher di Ema: prima della sentenza le analisi sulla droga

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L’esito del processo contro C.B, il giovane accusato di aver venduto ad Emanuele Ghidini la droga sintetica che lo avrebbe spinto in preda alle allucinazioni a gettarsi nel fiume Chiese nella notte del 23 novembre 2013, è legata a filo doppio all’esito delle analisi che il giudice Anna Di Martino ha affidato al professor Carlo Alessandro Locatelli.

L’incarico è quello di comparare la droga trovata nel sangue di Emanuele durante l’autopsia con quella contenuta nel francobollo sequestrato dopo la festa a cui Ema aveva partecipato prima della tragedia.

Il giovane è accusato della morte dell’allora 16enne di Gavardo come conseguenza di un altro reato: lo spaccio di sostanza stupefacente, in questo caso risultata mortale per il giovanissimo cliente. La perizia inizierà il prossimo 17 dicembre e la relazione dovrà essere consegnata entro il 16 febbraio. Due giorni più tardi l’accusato dovrà presentarsi davanti in aula per ascoltare la decisione dei giudici.

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