Industria bresciana, attività in leggero rallentamento in novembre

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Dopo un’evoluzione complessivamente piatta in ottobre, l’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane subisce a novembre un rallentamento, a conferma della fase di incertezza che sta caratterizzando l’industria locale. Nel dettaglio, la produzione è risultata in contrazione per 43 operatori su 100, con un saldo negativo del 28% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione. La dinamica provinciale si inserisce in un contesto nazionale a “luci e ombre”: da un lato l’indice PMI manifatturiero rilevato a novembre si è attestato in area “espansione”, ai massimi negli ultimi quattro mesi; dall’altro, la stima fornita dal Centro Studi Confindustria indicherebbe una marginale correzione dell’attività.

La produzione è aumentata nei comparti abbigliamento, calzaturiero e maglie e calze; è rimasta pressoché invariata nei materiali da costruzione ed estrattive; è invece diminuita nell’agroalimentare e caseario, nel carta e stampa, nel chimico, gomma e plastica, nel legno e mobili in legno, nel metallurgico e siderurgico, nella meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature, nella meccanica tradizionale e mezzi di trasporto e nel tessile.

L’attività produttiva è risultata in flessione per tutte le classi dimensionali, con l’eccezione delle imprese piccole (10-49 addetti), che hanno dichiarato nessuna variazione significativa.

L’utilizzo degli impianti riflette tutto sommato la dinamica dell’attività produttiva, con il 41% di operatori che dichiara di averlo diminuito. Il livello di utilizzo, rispetto al potenziale, è giudicato basso ancora dal 31% del campione.

Le vendite sul mercato nazionale e comunitario sono in diminuzione, con saldi negativi rispettivamente del 25% e del 22% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione; quelle verso i mercati extra UE si caratterizzano per una contrazione meno intensa (-2%).

Le previsioni a breve termine propendono un ulteriore rallentamento dell’attività e sarebbero coerenti con un quarto trimestre nel complesso meno brillante rispetto ai primi nove mesi dell’anno. Per quanto riguarda la produzione, il saldo tra imprese che prevedono variazioni in aumento e in diminuzione è negativo (-16%). Le attese sull’utilizzo degli impianti risultano in diminuzione per il 24% degli operatori e invariate per il 69%. Gli ordini dal mercato interno sono in ribasso per il 28% delle aziende, con un saldo negativo del 19% tra coloro che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelli dai mercati UE ed extra UE si caratterizzano per saldi negativi, rispettivamente, del 16% e del 7%.

L’Indagine viene effettuata mensilmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero.

L’andamento per settore

Abbigliamento – L’attività produttiva è aumentata, dopo la flessione del precedente mese di ottobre. Le vendite tuttavia sono calate sia sul mercato interno che sui mercati esteri comunitari ed extra comunitari. Sia le giacenze di prodotti finiti che le scorte di materie prime sono ritenute relativamente alte rispetto alle esigenze aziendali. La forza lavoro non ha subito variazioni rispetto al mese precedente. Le prospettive a breve termine sono positive per tutte le variabili oggetto dell’indagine, ad eccezione della manodopera attesa in calo.

Agroalimentare e caseario – Le imprese del settore hanno registrato una variazione negativa della produzione, dopo sette rilevazioni consecutive positive. Le vendite sono diminuite molto sul mercato interno, moderatamente sui mercati comunitari e sono invece aumentate sui mercati extra comunitari. Le giacenze di prodotti finiti sono considerate adeguate alle esigenze aziendali, mentre le scorte di materie prime sono ritenute relativamente alte. Le aspettative a breve termine sono favorevoli per tutte le variabili oggetto dell’indagine, ad eccezione degli ordini dai Paesi UE attesi stabili.

Calzaturiero – Gli operatori del comparto hanno segnalato un aumento dei livelli produttivi, dopo il calo rilevato nell’indagine del mese precedente. Le vendite sono diminuite in Italia e aumentate sui mercati esteri UE ed extra UE. Le giacenze di prodotti finiti sono considerate molto basse rispetto alle esigenze aziendali, mentre le scorte di materie prime sono ritenute in eccesso. Le previsioni a breve sono positive per la produzione e per gli ordini dall’interno; sono stazionarie per gli ordini dall’estero e per la manodopera.

Carta e stampa – L’attività del settore è risultata in diminuzione, per il secondo mese consecutivo. Le vendite sono calate sul mercato interno; sono cresciute sui mercati UE; sono rimaste stabili sui mercati extra UE. Sia le giacenze di prodotti finiti che le scorte di materie prime sono considerate inadeguate rispetto alle esigenze aziendali. La forza lavoro è diminuita rispetto al mese precedente. Nel breve periodo, gli operatori segnalano prospettive negative per la produzione, gli ordini dall’interno e la manodopera; stazionarie per gli ordini dall’estero.

Chimico, gomma e plastica – La produzione del comparto si è manifestata in flessione, come nell’indagine del mese precedente. Le vendite sono diminuite su tutti i mercati, soprattutto su quello interno. Sia le giacenze di prodotti finiti che le scorte di materie prime sono considerate basse in rapporto alle esigenze aziendali. La manodopera non ha subito variazioni rispetto al mese precedente. Le prospettive a breve termine sono sfavorevoli per la produzione, gli ordini dall’interno e dai Paesi UE; stazionarie per gli ordini dai Paesi extra UE e per la manodopera.

Legno e mobili in legno – Le imprese del settore hanno evidenziato un decremento dell’attività produttiva, dopo cinque rilevazioni consecutive in crescita. Le vendite sono rimaste stabili in Italia; sono decisamente calate sui mercati UE; sono aumentate sui mercati extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute alte rispetto alle esigenze aziendali. La manodopera è rimasta invariata. Le proiezioni nel breve periodo sono favorevoli per la produzione e gli ordini dall’interno; stazionarie per gli ordini dall’estero; negative per la forza lavoro.

Maglie e calze – La produzione del settore è calata, dopo che era rimasta stabile nel precedente mese di ottobre. Le vendite sono diminuite sia in Italia che sui mercati esteri comunitari ed extra comunitari. Sia le giacenze di prodotti finiti che le scorte di materie prime sono considerate adeguate rispetto alle esigenze aziendali. La forza lavoro non è variata rispetto alla rilevazione precedente. Le previsioni a breve termine sono negative per tutte le variabili oggetto dell’indagine, ad eccezione della manodopera attesa stabile.

Materiali da costruzione ed estrattive – L’attività produttiva delle imprese del settore è rimasta invariata, dopo nove rilevazioni consecutive in aumento. Le vendite sono risultate stabili in Italia e sui mercati UE; sono aumentate sui mercati extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono considerate adeguate alle esigenze aziendali. La forza lavoro è diminuita rispetto alla rilevazione precedente. Le previsioni a breve termine sono sfavorevoli per tutte le variabili prese in considerazione, in particolare per gli ordini dal mercato interno e la forza lavoro. Metallurgico e siderurgico – Le imprese del settore hanno evidenziato un calo dei livelli produttivi, dopo cinque rilevazioni consecutive positive. Le vendite sono molto diminuite sul mercato interno; sono aumentate sui mercati UE; sono leggermente calate sui mercati extra UE. Sia le giacenze di prodotti finiti che le scorte di materie prime sono considerate relativamente basse rispetto alle esigenze aziendali. La manodopera è cresciuta rispetto al mese precedente. Le prospettive a breve termine sono sfavorevoli per tutte le variabili oggetto dell’indagine.

Meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche – Gli operatori del comparto segnalano un calo della produzione, dopo nove aumenti consecutivi. Le vendite sono cresciute in Italia e sui mercati UE; sono calate sui mercati extra UE. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute elevate rispetto alle esigenze aziendali, mentre le scorte di materie prime sono considerate adeguate. La forza lavoro è aumentata rispetto al mese precedente. Le aspettative per i prossimi mesi sono favorevoli per la produzione e gli ordini dai Paesi extra UE; negative per gli ordini dall’interno, per quelli dai Paesi UE e per la manodopera.

Meccanica tradizionale e mezzi di trasporto – L’attività produttiva del settore ha registrato un calo, come nel mese precedente. Le vendite sono diminuite sul mercato interno e sui mercati UE; sono aumentate sui mercati extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono considerate adeguate alle esigenze aziendali. La manodopera non è variata rispetto alla rilevazione precedente. Le aspettative a breve termine sono sfavorevoli per tutte le variabili oggetto dell’indagine, soprattutto per gli ordini dall’interno.

Tessile – Il settore ha evidenziato un calo dei livelli produttivi, dopo che la produzione era rimasta invariata nel mese precedente. Le vendite sono diminuite sia in Italia che nei Paesi comunitari ed extra comunitari. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute relativamente basse rispetto alle esigenze aziendali, mentre le scorte di materie prime sono considerate elevate. La manodopera è diminuita rispetto alla rilevazione precedente. Le prospettive a breve termine sono sfavorevoli per tutte le variabili considerate, in particolare per la produzione e gli ordini dai Paesi extra UE.

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