L’An Brescia manca l’ultima impresa: lo scudetto rimane alla Pro Recco

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Lotta, soffre, fino all’ultimo fa di tutto per buttare il cuore oltre l’ostacolo, ma, al suono della sirena, non riesce nell’impresa di sconfiggere la compagine meglio attrezzata al mondo: a Sori, nella gara decisiva per l’assegnazione del titolo tricolore 2015/2016, l’An Brescia viene superata dalla Pro Recco per 8 a 6 (2-1, 1-1, 2-0, 3-4, i parziali). In tutto l’ambiente bresciano, non c’era alcun interesse a uscire dalla sfida a testa alta, le intenzioni erano di dare battaglia per la vittoria, non per fare bella figura; detto fatto, per tutto il match, Presciutti e compagni hanno tirato fuori la grinta e lo spirito indomito degni delle occasioni che contano per eccellenza, difendendo con grande tenacia e dimostrando determinazione e intraprendenza in attacco, provando sempre a ribattere colpo su colpo senza timori reverenziali. Contro un team come il Recco, ne è nata una partita molto intensa e dalle tante emozioni, compresi ben quattro cartellini rossi (due per parte). A far girare le sorti dell’incontro a favore del team di Pomilio, tre sviste in copertura avvenute a metà gara (per l’esattezza, tra la fine del secondo tempo e la fine del terzo), che hanno causato altrettante reti in parità numerica; questo passaggio cruciale ha permesso al Recco di portarsi sul più 3 (5 a 2) e, comunque, anche avendo perso il contatto con gli avversari, l’An ha continuato a proporsi con la combattività di chi non si sente inferiore. Onore ai liguri che hanno rimesso le mani sullo scudetto, ma la squadra di Sandro Bovo ha fatto chiaramente vedere che la stoffa per fare il salto decisivo c’è.

«Non posso che essere contento dei miei ragazzi – commenta coach Bovo -, abbiamo giocato una partita di livello per atteggiamento mentale, con la cattiveria agonistica che ci voleva, senza mai mollare anche quando siamo finiti sotto di quattro gol. Sono stati decisivi i tre gol presi a uomini pari, ma dobbiamo essere orgogliosi di quanto abbiamo fatto; personalmente, per il carattere dimostrato, questa è la migliore formazione che ho avuto».

«Abbiamo combattuto fino alla fine – dichiara il vice presidente dell’An, Alessandro Morandini -, quei tre gol a uomini pari ci hanno un po’ tagliato le gambe. È un peccato, abbiamo pagato carissimo quelle sbavature; ha vinto la squadra che ha saputo sfruttare meglio le opportunità avute. Chiudiamo comunque una stagione positiva, la quarta Euro Cup-Coppa Len è stata un traguardo di grande rilievo, e ora pensiamo alla prossima annata».     

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