Loggia, scintille tra i civici Onofri e Castelletti sull’intervista a Paroli

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“Chissà cosa ha pensato il consigliere Onofri leggendo l’intervista di Paroli”. E’ bastata una sottile provocazione in un post pubblicato sul suo blog per riaccendere la polemica tra il vicesindaco (civico) Laura Castelletti e il leader di Piattaforma Civica Francesco Onofri (oggi all’opposizione e dato tra i possibili rivali di Del Bono alle prossime elezioni amministrative). Oggetto del contendere le dichiarazioni dell’ex sindaco, che in un’intervista ha lanciato in pista la candidatura del suo ex vice, il leghita Fabio Rolfi. Da qui la provocazione della Castelletti, a cui Piattaforma civica – con una nota attribuita al movimento, visto che Onofri viene dichiarato in vacanza) – risponde con vigore accusando esplicitamente l’ex socialista di “utilitarismo” e criticandola per come ha gestito il caso del like al post in cui un dipendente comunale invitava (ironicamente) a deportare i giovani di destra in un campo di concentramento.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEI DUE POST

 

IL POST INTEGRALE DI PIATTAFORMA CIVICA

ll vicesindaco Castelletti, in un suo stizzitissimo post contro l’ex amico e interlocutore Adriano Paroli, da lei scartato al ballottaggio del 2013 solo dopo lunghi giorni di riflessione e riunioni fiume , non ha perso l’occasione per l’ennesima, maldestra frecciata a Piattaforma Civica (leggi qui), così a freddo, tanto per scalare la classifica delle polemiche inutili.

Francesco Onofri si è preso una settimana di vacanza, e quindi tocca a noi della redazione replicare in due punti alle simpatiche ma vane spallate estive della signora Castelletti.

“Chissà cosa ha pensato il consigliere Onofri leggendo l’intervista di Paroli”.

La risposta è: niente di nuovo sotto il sole. Da che mondo è mondo, le forze di centrodestra tendono ad appoggiarsi tra di loro, così come quelle di centrosinistra. Lega e Forza Italia sono alleate in decine di comuni italiani – a cominciare da Milano – ed evidentemente Brescia continua ad essere uno di quelli. Ci rendiamo conto che per chi ha fatto del posizionamento utilitaristico la propria carta vincente in politica, ed è cosa normale farlo, possa apparire assurdo che un movimento civico non sgomiti e non spasimi in una situazione politica locale ancora fluida e “in divenire” in vista delle elezioni del 2018, e soprattutto che rifiuti di diventare la succursale di un partito. La politica non è il nostro lavoro e nessuno ci costringe a rimanervi dentro a qualunque prezzo.

Dalla prigione dorata (la sigla è pur sempre p.d.) in cui nel 2013 Laura Castelletti ha invece rinchiuso se stessa e Brescia per passione, evidentemente non le rimane che curiosare negli altrui perimetri di coalizione e di azione.

Sulla questione del famigerato “like” del Vicesindaco a un commento di chi avrebbe voluto mandare a Bergen-Belsen alcuni giovani e civili contestatori sotto la Loggia, ribadiamo di nuovo la nostra posizione, anche se ormai appare evidente che chi non vuole o non riesce a capire continuerà imperterrito a parlare di “persecuzione”.

Un gruppo consigliare non può chiedere al Sindaco di togliere il mandato a un suo assessore. Il voto favorevole all’ordine del giorno presentato sull’episodio da FI e Lega è stato dato da Piattaforma Civica perché la solidarietà ai giovani di Fratelli d’Italia e la censura alla Vicesindaco non erano separabili dalla richiesta al Sindaco di sfiduciarla, e perché la critica politica sul fatto, e soprattutto sull’atteggiamento successivo, doveva essere netta e non annacquata in un’astensione.

Sarebbero bastate due righe di scuse pubbliche per un gesto oggettivamente disdicevole, specialmente se compiuto dalla seconda carica della città. La stessa Francesca Parmigiani in Consiglio ha parlato di leggerezza e ha detto che al posto del vice sindaco si sarebbe scusata.

Di fronte all’ostinazione di chi vuole negare l’evidenza con giustificazioni risibili e sbrigative e che offendono la lingua italiana e chi la conosce (“mettere in un lager” e “mandare a visitarlo come luogo di memoria” sono espressioni radicalmente diverse) era doveroso intervenire.

A ruoli invertiti, se il “like” e la pervicacia nel non riconoscere errori fossero stati del suo predecessore Fabio Rolfi, qualcuno crede che avremmo visto Laura Castelletti scusare, interpretare, sovvertire il significato delle parole pur di essere accomodante?

L’autore del post ha cancellato la frase scusandosi, con ciò ammettendone un significato offensivo, e anche il sindaco in consiglio ha definito “infelice” quel “mi piace”, a dimostrazione del fatto che non esiste alcun accanimento contro nessuno.

L’infallibilità, piaccia o no, non è alla portata degli uomini e a chiunque può capitare una gaffe.

L’importante è avere l’umiltà di capirlo e pronunciare le due fatidiche e umanissime parole “ho sbagliato”, anche se stonano maledettamente con le proprie icone mediatiche perfette e incontaminabili create con maestria sui social.

 

IL POST INTEGRALE DI LAURA CASTELLETTI

La lettura dell’intervista dell’ex Sindaco Paroli (la sua intervista di rito prima delle vacanze) non rileva ventate di novità né cambi di passo; l’ho trovata debole sugli argomenti amministrativi cittadini e con uno sguardo politico rivolto al passato.

Qualche dovuta considerazione di commento:

1.E’ strano che abbia scelto il primo weekend agostano, uno di quelli “distratti”, per lanciare una candidatura a Sindaco per le elezioni della Loggia che si svolgeranno nella primavera 2018 #tempismo

2.E’ strano non abbia candidato alla guida della città un collega di partito (FI); solo in appendice si salva con un “tra gli altri anche Cavalli potrebbe…” #FIrimandata

3.E’ apparentemente strano abbia candidato alla guida della città uno della Lega (Rolfi) nel momento in cui il perimetro della coalizione non è ancora stato identificato (chissà cosa ha pensato il consigliere Onofri nel leggere l’intervista).

Non è infatti strano invece se si considera il tutto parte di un Risiko personale dell’ex Sindaco. Se a Rolfi, e alla Lega, viene concessa la candidatura al Governo della città lo “scambio” non può che essere la candidatura di Paroli, blindatissima con i voti della coalizione, a capolista per le elezioni politiche che si svolgeranno contemporaneamente. Avremo così impegnato sulla città, anche se candidati in ruoli diversi, la coppia di fatto, Paroli-Rolfi, la stessa che ha portato il centro-dx a perdere nel 2013 (non certo “perchè avevamo avuto il vento contro” come ha dichiarato l’ex Sindaco: si è trattato d’incapacità di governo, i cittadini l’hanno detto chiaramente col voto) #aspettandoilvento

4.E’ strano sentirlo giudicare l’attività della Giunta Del Bono. Strano semplicemente perché per giudicare bisogna seguire e conoscere l’attività amministrativa. In commissione e Consiglio Comunale la sua presenza si riduce a comparsate di qualche decina di minuti, raramente si va oltre. Non lo dico io né lo dice la maggioranza, quanto i verbali consultabili da chiunque. Stare in Loggia non lo ha mai appassionato. #comparsate

5.Sono strane anche le dichiarazioni che “la città è ferma, che non sono stati fatti investimenti pubblici e privati”. Non elenco le cose promesse, mai realizzate o mal fatte nei 5 anni di Giunta Paroli-Rolfi, tra queste l’operazione OMB e la voragine di debito ad essa correlata (in 6 anni è costata alla Loggia 24,4 milioni di euro), evito anche di soffermarmi sulle condizioni del bilancio che ci hanno lasciato, mi limito solo a elencare gli “investimenti pubblici e privati” che durante il nostro mandato sono stati attivati: a settembre inaugureremo le 2 bonifiche di via Nullo e della scuola Calvino-Deledda, i lavori per il recupero e riapertura del Mercato dei Grani sono stati avviati, il Polivalente c’è, non solo a parole, il Palazzetto EIB si fa perché ormai è chiaro che ci sono le risorse, il primo pezzo del Parco delle Cave è realtà e non desiderio, verrà riaperta una multisala cinematografica in centro città, il Parco Archeologico è un gioiello che abbiamo completato e restituito alla città, la Pinacoteca tornerà dei bresciani a fine 2017/primi 2018, il Musil si fa, a settembre approviamo il progetto esecutivo del campo di Atletica, c’è la messa a norma (sicurezza!) di tutte le scuole (100%) entro fine mandato (quando le abbiamo ereditate a norma erano solo una percentuale ridicola), Brend ha riaperto un contenitore storico vuoto da tempo come l’exTribunale… solo per citarne alcuni perché l’elenco è decisamente consistente. Stando alle dichiarazioni del Presidente Bonometti potrei aggiungere anche lo stadio, ma non lo faccio e lascio la promessa non mantenuta all’ex Sindaco Paroli (vedi qui). #promessemantenute

6.E’ infine strano che l’ex Sindaco Paroli torni nella sua intervista alla vicenda che mi ha visto protagonista del Consiglio di giovedì (la persecuzione del like come l’ha definita la mia capogruppo, la vicenda esasperata ad arte per un mio like spiegato e chiarito immediatamente). Paroli dice una balla grande come una casa quando afferma che “ho chiesto di intervenire in aula per fare chiarezza mi è stato negato”, dimentica invece di dire che ha provato a usare l’aula del Consiglio per il suo spottone elettorale e gli è stato semplicemente ricordato dal Presidente che ci sono regole d’intervento alle quali tutti, dal sindaco al più giovane consigliere, passando quindi anche per l’ex Sindaco, devono attenersi. Mi chiedo invece perché ha firmato la convocazione urgente di un Consiglio Comunale su questo tema, arricchita della richiesta che il Sindaco mi dimettesse seduta stante, e non si è presentato in aula (si, ha chiesto un Consiglio Comunale urgente che contemplava le mie dimissioni, non si è presentato in aula e ora fa la predica il giorno dopo sui quotidiani, bah!).

Avrebbe avuto modo, nel rispetto delle regole istituzionali, di dire la sua. Non l’ha fatto, avrà avuto impegni più importanti (forse aveva da preparare la conferenza stampa). Avrebbe anche visto un Sindaco rinnovarmi stima e fiducia, una maggioranza compatta nel respingere la ridicola richiesta delle mie dimissioni e anche un sorprendente caldo abbraccio tra Lega e M5S nel sostenerle. Che Fi e Lega potessero scatenare una guerra nucleare per un like poteva anche starci, ma che Gamba e Onofri si accodassero mi ha sorpreso, eppure faccio politica da più di qualche giorno. Sopravvalutavo, mi sono sbagliata. Capita. #abbracciestremi

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1 COMMENT

  1. La domanda di fondo, in realtà, è solo una semplice curiosità: cosa starà mai preparando la Castelletti in vista della tornata del 2018 alla luce dell’aggressiva nota contro Paroli, cioè nei confronti di chi l’aveva lungamente corteggiata, come Assessore in pectore, prima e durante il suo avvento a Sindaco di Brescia ? Domanda legittima perché, dismessi i panni dell’ex-socialista craxiana di ferro (quella dell’era Fermi-Guindani-Canto ni) si è riposizionata in una veste civica tutta social network e “giovani marmotte” plaudenti. Basterà nel 2018 per portare a casa quei voti che al secondo turno ti fanno sedere al tavolo dei sicuri vincitori chiedendo poltrone e strapuntini ? Probabilmente no, ed ecco che parte la celebrazione dei risultati ottenuti (quasi totalmente dagli altri…) durante la consigliatura in atto. Brava, grande stratega. Di se stessa, ovviamente.

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