La Giustizia ha deciso. L’ultrà del Brescia Paolo Scaroni va risarcito con un milione e 400mila euro per le percosse ricevute dalla polizia il 24 settembre 2005, che gli hanno provocato una grave forma di invalidità. A pagare sarà il Ministero dell’Interno. Ma all’appello mancano ancora gli autori materiali del pestaggio avvenuto alla stazione di Verona.
In seguito alle cariche della Polizia nei confronti degli 800 tifosi bresciani in trasferta, infatti, Scaroni riportò gravi ferite alla testa: rimase in coma per due mesi e ne passò altri otto in ospedale. Per lui si mossero subito gli ultrà, chiedendo giustizia. Che ora, in primo grado, è arrivata.
“Non c’è molto da dire – ha commentato Scaroni al Corriere – Non posso essere soddisfatto perché i soldi non mi ridaranno mai la mia vita di prima, perché oggi la mia è una vita distrutta”.
FORZA PAOLO
Un caso emblematico che dimostra come la possibilità di identificare gli agenti in servizio di ordine pubblico sia indispensabile. Un ragazzo è rovinato per sempre, lo Stato paga, un’omertà degna della peggiore mafia copre le mele marce (possibile che nessun dirigente, nessun funzionario, nessun agente sappia nulla? Tutti a proteggere chi ha “sbagliato”?) e la reputazione dei tanti che onorano la divisa è infangata. Eppure a certi sindacati, a certi politici e a molti falsi sostenitori delle Forze dell’Ordine va bene così.