Pirellone, via libera a larga maggioranza a mozione su schiscetta nelle scuole

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"Schiscetta" in primo piano oggi in Commissione Cultura, presieduta da Luca Ferrazzi (Lista Maroni), dove è stata approvata la mozione "Sviluppo servizio mensa e pasto da casa in Lombardia" presentata dai consiglieri Paola Macchi (M5S), prima firmataria, insieme agli altri consiglieri del gruppo M5S, a Riccardo De Corato e Francesco Dotti (Fratelli d’Italia), Maria Teresa Baldini (Misto Fuxia People), Elisabetta Fatuzzo (Pensionati) e Stefano Galli (Lista Maroni). La mozione impegna la Giunta Regionale a convocare un incontro d’urgenza con l’Ufficio Scolastico Regionale per valutare gli aspetti organizzativi "al fine di offrire la possibilità di scelta tra il servizio di ristorazione e il pasto dacasa e promuovere l’istituzione di un tavolo di confronto con la partecipazionedell’ufficio scolastico regionale ANCI, i consiglieri e le associazioni dei genitori".

Illustrando il documento, Paola Macchi (Movimento 5 Stelle) ha sottolineato che "si tratta di una questione di libertà di scelta, e l’importante sentenza della Corte d’Appello di Torino (del 21 giugno 2016) che ha stabilito che i genitori devono poter scegliere tra la mensa scolastica e il pranzo al sacco per i figli ci dà ragione. In poche settimane abbiamo raccolto oltre tremila firme di genitori che chiedono la possibilità di scegliere e contestano un sistema sempre più basato su maxi-centri di cottura che sfornano pasti che verranno consumati a ore di distanza e che hanno un costo pro-capite che in certi casi è uguale o superiore al buono pasto dei lavoratori. La possibilità di portare il pasto da casa porterà inevitabilmente i gestori a migliorare anche la qualità e i costi delle mense. Abbiamo chiesto anche all’Assessore di fare un’indagine sul territorio per rendere omogenea la gratuità delle mense per le famiglie che hanno maggiori difficoltà economiche"; Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia), ha così motivato il voto favorevole del suo gruppo: "Per noi il principio guida è la libertà di scelta. Tutta la maggioranza e il M5S sono d’accordo su questo e sono disponibili a lavorare per lasciare ai genitori la libertà di scegliere se far mangiare ai figli i cibi della mensa scolastica o quelli preparati e portati da casa. Perché dobbiamo obbligare i genitori a pagare le mense? E perché dobbiamo obbligare i Comuni a perdere migliaia di euro a causa di famiglie che non pagano pur avendone la possibilità? A Milano il Comune ci rimette cinque milioni di euro all’anno".

Voto contrario alla mozione da parte delle minoranze -come hanno spiegato nel loro intervento Fabio Pizzul (PD) e Daniela Mainini (Lista Civica). "Saremmo d’accordo -hanno precisato i consiglieri PD Pizzul, Laura Barzaghi e Mario Barboni- se si trattasse di pensare a un miglioramento del servizio e semplicemente di avviare un confronto per approfondire. Ma non possiamo accettare le prese di posizione ideologiche calate dall’alto. Non si capisce come l’assessore, che non ha competenze sulla questione, possa avere un mandato per spingere l’Ufficio scolastico regionale a intervenire, se non per avviare una riflessione sul servizio mensa. I punti per noi sono chiari: garantire un diritto significa smantellare un servizio che ha valenza pedagogica, sociale ed educativa? Se è un problema economico, chi ci garantisce che il pasto portato da casa costi meno di quello fornito dalla mensa? Uguaglianza significa permettere che ogni famiglia faccia ciò che vuole? In realtà, in questo caso la libertà di scelta rischia di diventare una deriva individualista, ovvero un capriccio".

Al dibattito ha partecipato anche l’assessore all’Istruzione Valentina Aprea, che ha assicurato il suo impegno per aprire un tavolo di confronto, anche con ANCI, "al fine di trovare una soluzione che possa garantire agli alunni e quindi alle famiglie di esercitare la libertà di scelta tra un servizio completo di refezione e altre modalità auto organizzative". Il Presidente Luca Ferrazzi, nella sintesi, ha rimarcato i problemi che sono emersi nel dibattito e ha auspicato che l’Assessore Aprea possa intervenire al più presto presso gli organi competenti per realizzare il confronto da tutti auspicato in Commissione.

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