Cave Cavem, 2.300 i visitatori della mostra ospitata dall’ex cava Burgazzi

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Sono circa 2.300 i bresciani che hanno visitato la cava dismessa Burgazzi di Virle Treponti dallo scorso 10 settembre, quando è stata inaugurata l’‘installazione Cave Canem. L’evento, organizzato dal Consorzio Marmisti Bresciani nell’ambito della valorizzazione della Via del Marmo e curato da Lillo Marciano, ha presentato al pubblico il branco di lupi colorati di Cracking Art, iniziativa artistica che mescola plastica e marmo per valorizzare il suggestivo contesto della ex cava.

Cave Canem è visitabile il sabato e la domenica. L’apertura è alle ore 15.30, l’ultimo ingresso alle ore 20.30. L’ingresso è gratuito.

Consorzio Marmisti Bresciani

Il Consorzio Marmisti Bresciani, promotore della mostra, è nato nel 1990 con lo scopo di promuovere il patrimonio storico e culturale del bacino marmifero e di internazionalizzare le attività produttive dei consorziati. Le 50 aziende consorziate sono in grado di garantire sia le grandi produzioni industriali che artigianali e, contemporaneamente, ogni tipo di lavorazione che richieda tecnologia all’avanguardia o minime produzioni fatte a mano. 

CrackingArt 


Il movimento Cracking Art nasce nel 1993 con l’intenzione di cambiare radicalmente la storia dell’Arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale che unito all’utilizzo rivoluzionario dei materiali plastici mette in evidenzia il rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale. La dimensione corale del gruppo non limita l’espressione individuale delle singole voci: gli artisti lavorano anche in modo indipendente interpretando, ciascuno secondo le proprie esigenze, le problematiche e le tensioni del nostro tempo. Sono quasi 400 le invasioni compiute dagli animali giganti di Cracking Art in tutto il mondo: da Shanghai a Mosca, da New York a Parigi ma anche Milano, Roma, Firenze e Napoli.

Cava Burgazzi

Dismessa sin dagli anni 70, la cava Burgazzi è divenuto un simbolo dell’immagine rezzatese e di quella che è la sua attività culturale ed economica più caratteristica, l’attività estrattiva. Visibile da un raggio di 30 km di distanza, grazie alla maestosità delle sue bianche pareti alte fino a 200 m, la cava prende la forma di un immenso anfiteatro alla cui base si forma un laghetto di acqua sorgiva, dai colori lucenti grazie al fondo roccioso di base calcarea.  

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