An Brescia, contro la Sport Management finisce 8 a 8

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Il pubblico delle grandi occasioni sulle tribune della piscina Manara, e non poteva essere altrimenti per un match di livello come Sport Management e An Brescia: nella quinta di campionato, finisce 8 a 8 (2-1, 2-3, 1-3, 3-1, i parziali), al termine di una sfida che ha regalato tante emozioni e anche spettacolo. Inizia inseguendo, l’An, costretta a fare i conti con l’arcigna copertura difensiva dei padroni di casa, riuscendo ad agguantare il 4 pari a 49 secondi dalla fine della seconda frazione. Fino al cambio delle panchine, i reparti arretrati danno il segno alla gara: su un totale di otto reti, sette arrivano con l’uomo in più e una su rigore. Forse provato dalle fatiche del mercoledì di coppa, lo Sport Management, nel terzo tempo, perde un po’ della verve difensiva, e il sette bresciano non si fa pregare portandosi sul più 2 (5 a 7); a quel punto, la calma e la determinazione dei ragazzi di Sandro Bovo sembra poter decidere l’incontro ma, a metà dell’ultimo tempo, il team di Baldineti trova due segnature piuttosto fortunose (due deviazioni, su tiri di Gitto e Mirarchi, che mettono completamente fuori causa Del Lungo) e il risultato torna in parità (7-7). Galvanizzata dall’impresa, la Bpm riallunga di uno ma l’An proprio non ci sta e con il guizzo di Napolitano in superiorità, raggiunge il più che meritato pareggio.

«È stato un match segnato da un grande equilibrio – commenta coach Bovo -, come per altro era successo in Coppa Italia: rispetto alle passate stagioni, loro hanno confermato di aver fatto un bel passo avanti. Hanno riaperto la gara grazie a due gol trovati, ma comunque direi che non abbiamo da recriminare e, considerando che a 51 secondi dalla fine eravamo sotto, siamo contenti del risultato: per tutti, fare punti qui sarà difficile. Noi siamo mancati un po’ con l’uomo in meno e poi, causa l’affiorare di un po’ di stanchezza, in qualche occasione non siamo stati lucidi in fase di tiro, e poi, nel finale, c’è stata qualche forzatura. Molti positivi sono stati lo spirito agonistico e l’aggressività; in ogni caso, avendo cambiato di molto l’assetto della squadra, dobbiamo lavorare ancora parecchio, sono convinto che possiamo crescere tanto».        

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