Ricerca e innovazione: è legge il sostegno a imprese e università

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L’iniziativa, come ha spiegato il relatore Mauro Piazza (Lombardia Popolare), nasce nel contesto di una Lombardia che vanta il 21,8% delle start-up nazionali, dove gli investimenti per l’innovazione e ricerca arrivano a 7 miliardi (1 quarto del totale italiano) e dove vengono registrati il 28% dei brevetti. La legge è stata approvata a larga maggioranza con 54 voti a favore e l’astensione dei 9 consiglieri del Movimento 5 Stelle e della consigliera Maria Teresa Baldini (Gruppo Misto-Fuxia People). 

“Dopo esserci confrontati in audizione con i soggetti più rappresentativi a livello regionale e internazionale – ha detto il relatore Piazza – posso dire che diamo una risposta all’altezza delle aspettative. La Lombardia è la prima regione a dotarsi di una legge così d’avanguardia, che consentirà a imprese, università e centri di ricerca di formare un ecosistema dell’innovazione”. Piazza ha ricordato le risorse messe in campo, le azioni di defiscalizzazione e formazione, un sistema di incentivi, l’istituzione del Foro consultivo.

Tra le novità l’emendamento del relatore Piazza e del Presidente della Commissione Attività Produttive Pietro Foroni (Lega Nord), approvato oggi dal Consiglio, che intitola la Giornata regionale della ricerca a Umberto Veronesi: sarà celebrata ogni 8 novembre, giorno del decesso del grande oncologo. Nel suo intervento in Aula, Foroni ha parlato di “una legge che pone la Lombardia su un gradino ancora più alto rispetto alle altre regioni nel campo della ricerca e dell’innovazione. Questa legge sarà vincente se la ricerca sarà finalizzata alle imprese e alla cura e all’assistenza delle persone, perché troppo spesso le università sono rimaste chiuse in se stesse. Ora serve velocità nei passaggi dagli studi alla pratica”.

“Con l’approvazione di questa legge il nostro Consiglio regionale fa un passo in avanti per stare ancora di più al passo con i tempi. Un provvedimento innovativo che favorisce settori chiave per lo sviluppo della nostra Regione: il Consiglio regionale vuole sostenere tutte le realtà che sanno guardare oltre, verso il futuro”: così ha commentato il varo della nuova legge il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo. 

Tra le principali sollecitazioni arrivate dalle minoranze la richiesta di incrementare i fondi messi a disposizione.

L’assessore Luca Del Gobbo ha ricordato che la legge “va a completare il percorso di sostegno al tessuto economico lombardo già avviato con i provvedimenti “Impresa Lombardia” e “Manifattura 4.0” e i 12.000 posti di lavoro salvati grazie agli accordi di competitività. Voglio sottolineare la massima condivisione che ha ispirato questa legge che stimola e mette in rete il contributo di tutti, grazie anche al supporto del portale Open Innovation”. In fase di dibattito sono intervenuti i Consiglieri Enrico Brambilla  (PD), Carlo Malvezzi (LP), Daniela Mainini (Patto Civico), Lara Magoni (Lista Maroni), Fabio Pizzul (PD), la Vice Presidente Sara Valmaggi (PD), Mario Mantovani (FI). In dichiarazione di voto si sono espressi Riccardo De Corato (FdI), Daniela Mainini (Patto Civico), Claudio Pedrazzini (Forza Italia), Stefano Bruno Galli (Lista Maroni), Carlo Malvezzi (Lombardia Popolare), Massimiliano Romeo (Lega Nord), Enrico Brambilla (PD).

La proposta di legge. Il provvedimento vuole sostenere la competitività delle imprese, focalizzandosi in particolare negli ambiti strategici dell’innovazione sistemica, del trasferimento tecnologico e della ricerca applicata. Due le novità proposte: la prima riguarda la governance del sistema regionale della ricerca, e prevede la creazione di una cabina di regia interassessorile con funzione di coordinamento strategico. A questo organismo il Foro consultivo regionale, con scienziati ed esperti nominati dalla Giunta. La seconda novità riguarda gli strumenti con cui Regione Lombardia interverrà a sostegno del tessuto economico: tramite l’acquisto di soluzioni innovative (3% della spesa annuale dedicata all’acquisto di beni, servizi e lavori); 40 milioni di euro andranno ad accordi per la ricerca; 1,3 milioni nel 2016 saranno finalizzati a favorire l’ingresso di capitale umano d’eccellenza all’interno delle aziende.

Infine, sono quattro i principali campi d’intervento: accessibilità di open e big data della PA (1,5 milioni nel 2016); la creazione di una “No tax area” per favorire l’insediamento di imprese innovative nell’area Expo; miglioramento delle infrastrutture digitali (20 milioni di euro) e la celebrazione di una “Giornata della ricerca” per premiare ricercatori e imprese che si sono distinte (1,5 milioni di euro nel 2016). Complessivamente il provvedimento, nel periodo 2014-2020, prevede di mettere in campo risorse pari a 350 milioni di euro. In fase di predisposizione il progetto di legge è già stato sottoposto a un ampio processo di consultazione pubblica, raccogliendo tramite la piattaforma Open Innovation, l’opinione di oltre 3.600 utenti tra manager, dirigenti d’impresa, docenti universitari, referenti di centri di ricerca o cluster tecnologici, liberi professionisti con 790 discussioni attive e 220 proposte di collaborazione.

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