Cgil, le carceri bresciane rischiano il collasso per la mancanza di personale

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La Cgil di Brescia lancia l’allarme sull’emergenza nelle due carceri cittadine dovuta alla carenza di personale di Polizia Penitenziaria e del Comparto Ministeri, in particolar modo dei funzionari contabili prossimi al trasferimento in altri Istituti. Secondo il sindacato i dati sono allarmanti ed emblematici: nella Casa Circondariale di Brescia (Canton Mombello) sono previste 52 presenze fra polizia penitenziaria e sottufficiali, ma sono presenti appena 13 (11 Ispettori e 2 Sovrintendenti), su un organico di 195 tra agenti e assistenti ne mancano oltre
50 unità (tra distaccati in altri Istituti Penitenziari fuori regione e personale in carico alla Commissione Medica Ospedaliera). E’ presente un solo funzionario contabile prossimo al trasferimento.
 
Nella Casa Reclusione Verziano sono previste 16 presenze fra polizia penitenziaria e sottufficiali, ma sono realmente presenti appena 4 (3 Ispettori e 1 Sovrintendente ). Su un organico 69 tra agenti e assistenti ne sono in servizio 40 tra personale maschile e femminile. Anche qui è presente un solo funzionario contabile prossimo al trasferimento in altra amministrazione. 
 
"Ormai la situazione è divenuta critica ed insostenibile – fa sapere il sindacato – in cui ci sono poliziotti penitenziari ad assicurare il mandato istituzionale, come l’ordine, la disciplina e la sicurezza oltre a garantire le varie e tante attività trattamentali in essere nei due Istituti di pena, ma con grande affanno e forti carichi di lavoro e responsabilità. L’Amministrazione Penitenziaria Centrale, ormai, è inerte e priva di iniziative rispetto alle denunce sindacali. La gravissima carenza di personale di Polizia Penitenziaria obbliga le Direzioni a impiegare i poliziotti in turni di otto ore e oltre. La mancanza di fondi non permette di pagare il lavoro straordinario ai poliziotti ormai dal mese di luglio, siamo dinanzi ad una forma di “sfruttamento” dei lavoratori da parte di un’Amministrazione dello Stato". 
 
"Il rischio concreto – continua la Cgil – è che si comprimano i diritti fondamentali dei lavoratori come la fruizione dei riposi settimanali, le ferie etc. Per quanto riguarda i funzionari contabili rivestono particolare importanza all’interno delle carceri che, come ovvio, si occupano di tutti quegli aspetti contabili sia per il personale, per i detenuti ma  curano anche il pagamento delle ditte esterne che potrebbe subire dei forti ritardi. Non può essere tollerata la paralisi di una Amministrazione Pubblica che mette in serio rischio la propria efficienza ed efficacia da un punto di vista amministrativo-contabile impiegando, proprio in quei delicati compiti, personale della Polizia Penitenziaria professionalmente non preparato ne formato costituendo una forma di ulteriore depauperamento degli addetti alla sorveglianza e custodia, peraltro già in gravissima sofferenza di organico. Non può essere accettabile il comportamento del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che se da un lato asseconda le legittime aspettative di questi lavoratori, con la mobilità, dall’altro non asseconda le medesime esigenze degli Istituti Penitenziari bresciani che a questo punto rimarrebbero, praticamente, senza alcun contabile. Da evidenziare che gli unici due contabili non erano sufficienti a soddisfare l’esigenze contabili degli istituti, figuriamo adesso con la totale assenza!.
La Fp Cgil manifesterà nella giornata del 29 novembre dinanzi al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di Roma per le gravissime problematiche che attanagliano le carceri italiane, quindi anche bresciane.
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