I pendolari bresciani e veronesi sono sul piede di guerra perché le Frecce Bianche dall’11 dicembre diventeranno Rosse, con un conseguente aumento del 30% delle tariffe. Con il nuovo orario i pendolari diretti a Milano dal bresciano e viceversa non potranno più accedere ai treni freccia Rossa, visto che non si potrà utilizzare l’abbonamento che dà la possibilità di usare sia i treni di Trenord che le frecce bianche (carta plus).
La modifica – come sottolinea una nota di Legambiente – coincide con l’apertura dell’Alta Velocità sulla tratta Treviglio Brescia, dove verranno dirottati i treni veloci. Si tratta di 40 km di TAV, costati 2,1 miliardi (52 milioni a km), che possono essere esclusivamente utilizzati dai treni superveloci e non più dalle frecce bianche.
“Quella dell’alta velocità in Pianura padana si sta rivelando una scelta sbagliata perché la domanda di traffico è prevalentemente pendolare/residenziale e di breve distanza che necessità di treni locali, interregionali o intercity – dichiara Dario Balotta responsabile trasporti di Legambiente Lombardia – Sarebbe servito un quadruplicamento veloce dei binari come sulla Milano Treviglio anche sulla Treviglio Brescia, per rispondere meglio alle esigenze dei pendolari e a quelle intercity. I pendolari bresciani e veronesi delle frecce bianche dall’11 dicembre con l’inaugurazione dell’Alta velocità sulla tratta Brescia Treviglio saranno costretti al ritorno ai treni regionali”.
Si tratta di oltre 300 abbonati che saranno costretti a ritornare sui treni pendolari peggiorando le condizioni di viaggio su tutta la tratta. La Regione, per conto di Trenord, aveva promesso nuovi treni diretti per i pendolari (Frecce verdi), che invece non sono all’orizzonte.
“Scoprire che l’apertura della tratta TAV Treviglio Brescia non aiuta, anzi danneggia il trasporto passeggeri, pendolari e non, è sconfortante” conclude Balotta.