Maroni al governo: Cie inutili senza blocchi e partenze

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Questo sistema deve finire, non possiamo piu’ accettare che qualcuno da Roma, dal Ministero, ‘salti’ le Regioni, mandi clandestini in accordo con l’Anci, senza neppure consultarci e poi dica che la colpa e’ delle Regioni che non accolgono. Se il ministro Minniti sara’ disponibile ad ascoltare bene, se no faremo la nostra parte come sempre abbiamo fatto". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, oggi, a Roma, incontrando la stampa in occasione del ‘Trilaterale’ con i governatori di Veneto e Liguria, Luca Zaia e Giovanni Toti, sul tema immigrazione, a poche ore dall’incontro delle Regioni e delle Province autonome con il ministro dell’Interno Marco Minniti.

NECESSARI CAMPI PROFUGHI ONU IN LIBIA – "A chi ci fa presente le difficolta’ attuali a trattare con la Libia rispondiamo che, quando noi intervenimmo, bloccando i flussi, nell’agosto del 2011, in Libia non c’era alcun Governo, c’era la guerra – ha proseguito Maroni -. Le Nazioni Unite, di cui la Libia fa parte, mandano i caschi blu ovunque nel mondo senza fare accordi con i Governi, li mandano per salvare la pace. In Libia, facendo i campi profughi, si salvano le vite e si combattono i trafficanti".

PRIMA DEI CIE, BLOCCARE PARTENZE E FARE RIMPATRI – "Occorrono campi profughi e respingimenti per bloccare le partenze – ha proseguito -, ma occorrono anche rimpatri per dare il messaggio che, se si arriva, si viene rimandati indietro, e dichiarazione dello stato di emergenza, preliminare a qualunque altra azione. Allora e solo allora si potra’ pensare ai Cie".

IN LOMBARDIA 20.000 CLANDESTINI – "In Lombardia abbiamo 20.000 immigrati clandestini – ha aggiunto Maroni -, fare un Cie di 100 posti non serve a nulla se non si adottano prima queste misure. Questo diremo oggi al ministro Minniti, nello spirito di leale collaborazione".

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