Oggi la Polizia di Stato di Brescia ha eseguito un’ordinanza con la quale il Gip del Tribunale di Brescia, su richiesta della Procura, ha disposto misure cautelari a carico di 9 persone, quattro italiane e cinque di origine straniera. L’indagine della Squadra Mobile ha preso avvio da uno dei tanti controlli nell’area della stazione ferroviaria di Brescia, che, come emergerà poi dalle indagini, alcuni piccoli spacciatori avevano ormai individuato come proprio "ufficio" per svolgere l’attività illecita con modalità professionali e continuative.
L’attività investigativa su strada è stata poi supportata da intercettazioni telefoniche su utenze che gli spacciatori erano soliti intestare a terze persone (in un caso ad una persona deceduta), consentendo, quindi, l’individuazione del secondo livello, costituito da fornitori che potevano disporre di discreti quantitativi di stupefacente. Tra questi, in particolare, gli investigaroti hanno riscontrato la presenza di un’impresa familiare costituita da una coppia di tunisini che inviava una parte dei lauti guadagni (15/20 mila euro) anche ai propri familiari nel paese di origine.
Nel corso dell’indagine sono stati arrestati in flagranza di reato 6 persone e sequestrati significativi quantitativi di sostanza stupefacente (kg 1,5 di eroina e grammi 300 di cocaina). Un centinaio gli assuntori sono stati identificati, quasi tutti italiani ed in molti casi dediti al consumo sia di cocaina che di eroina, il cui ritorno sul mercato è sempre più marcato.
