Broletto, via al Mottinelli bis. Ecco il programma di mandato

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Pier Luigi Mottinelli
Pier Luigi Mottinelli

Consiglio comunale di insediamento, questa mattina, per gli eletti alle provinciali dello scorso 13 gennaio. Nell’occasione il presidente Pier Luigi Mottinelli – forte di una maggioranza monocolore Pd e di un sostegno ben più ampio – ha presentato il proprio programma di mandato. Potete scaricare il documento qui oppure leggerlo in calce a questo pezzo.

 

PROVINCIA DI BRESCIA

 

PROGRAMMA DI MANDATO DI

PIER LUIGI MOTTINELLI

PRESIDENTE DELLA

PROVINCIA DI BRESCIA

 

 

INDICE

PREMESSA ORDINAMENTALE

 

  1. LA PROVINCIA DI BRESCIA NEL PROSSIMO BIENNIO
  • “CASA DEI COMUNI” AL SERVIZIO DEL TERRITORIO
  1. LE COMPETENZE
  • LA TUTELA E VALORIZZAZIONE DELL’AMBIENTE
  • LA CONSULTA PER L’AMBIENTE
  • CABINA DI REGIA SULL’AMBIENTE
  • PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
  • VIABILITÀ E TRASPORTI
  • L’OSSERVATORIO SULLE GRANDI OPERE
  • EDILIZIA SCOLASTICA E FORMAZIONE
  • IL PATRIMONIO
  • ASSISTENZA AGLI ENTI LOCALI E INNOVAZIONE TECNOLOGICA
  • IL LABORATORIO DELLA PARTECIPAZIONE GIOVANILE

 

  1. I MACROTERRITORI
  • MONTAGNA BRESCIANA
  • I LAGHI
  • LA GIUNTA DEI SINDACI DELL’HINTERLAND BRESCIANO
  • LA PIANURA BRESCIANA

 

  1. I PRIMI CENTO GIORNI
  • AMBIENTE
  • RISORSE FINANZIARIE
  • AREE OMOGENEE

 

 

NOTA: Le integrazioni e gli aggiornamenti rispetto al documento del 2014 sono riportati in corsivo e messi in risalto da un carattere più grande.

 

PREMESSA ORDINAMENTALE

Con la legge n. 56, legge Delrio, si è approdati alla configurazione della Provincia come ente di secondo livello, con organi di governo eletti dai sindaci e dai consiglieri comunali del territorio, titolare di poche competenze gestionali dirette e, soprattutto, di funzioni di coordinamento, supporto e pianificazione delle funzioni comunali. Gli organi della Provincia non sono più eletti direttamente dai cittadini e perdono così il loro carattere politico-rappresentativo: la loro base elettorale sta ora nei consiglieri comunali e nei sindaci in carica nei Comuni del territorio provinciale; viene meno l’organo esecutivo, a favore di una gestione collegiale di Presidente e Consiglio delle funzioni provinciali; infine, viene istituito un nuovo organo, l’assemblea dei sindaci, chiamato a svolgere funzioni propositive, consultive e di controllo, coinvolto nel procedimento di approvazione del bilancio e dello statuto. La Provincia, attraverso la legge 56, ha cessato di essere un’entità autonoma, capace di esprimere un proprio indirizzo politico, diventando una ripartizione funzionale e un tavolo tecnico di confronto tra tutti i Comuni interessati, un ruolo simile a quello che oggi ricoprono Comunità Montane e Unioni, Conferenze dei Sindaci, ASL e gli Ambiti Territoriali di gestione delle risorse idriche e del gas.

 

La Legge 56 impone alla Provincia di espletare le funzioni fondamentali a lei assegnate, svolgendo le proprie funzioni su base consensuale e collaborativa, rispetto all’indirizzo concordato dai Comuni rappresentati. Oggi, dopo l’esito del referendum del 4 dicembre 2016, siamo in attesa che il Governo intervenga per definire il futuro delle Province, rimaste nella Costituzione, e che potrebbero, quindi, anche tornare all’elezione diretta, Province che necessitano di risorse adeguate alle esigenze di bilancio e all’erogazione dei servizi essenziali per i cittadini, a partire dalla gestione delle strade, circa 2000 km per la Provincia di Brescia, e delle scuole superiori. I segnali registrati in Conferenza Unificata sono quelli di intervenire per la copertura economica delle risorse per l’espletamento delle funzioni fondamentali, con il preliminare, e non esaustivo da solo, annullamento dell’ulteriore taglio del 2017 di 650 milioni. A questo riguardo si registra la presa di posizione dell’Unione Province Lombarde che ha visto mozioni approvate nei Consigli Provinciali di BS e BG per la richiesta di autonomia finanziaria, trattenendo l’intero gettito della polizza Responsabilità Civile Auto.

 

 

 

 

  1. LA PROVINCIA DI BRESCIA NEL PROSSIMO BIENNIO

Il programma è orientato a rappresentare nel modo più ampio possibile i Comuni Bresciani. E’ infatti chiaro che il Presidente della Provincia ha assunto nel 2014 un ruolo costituente, divenendo non espressione di una singola parte politica, ma espressione di tutti i Comuni bresciani, delle loro esigenze, delle loro peculiarità e, attraverso ciò, ha il compito di rappresentare l’intera comunità.

Per raggiungere questi obiettivi è però necessario mettere in campo proposte ben definite. Lo sviluppo della comunità bresciana passa necessariamente dalla capacità della politica di saper interpretare i bisogni del territorio, elaborando strategie e progetti, condividendoli con le realtà locali.

In questo momento di palese difficoltà e disorientamento, nel quale le istituzioni regionali e nazionali sembrano prigioniere della dimensione burocratica ed incapaci di tracciare percorsi virtuosi di crescita, sono convinto che occorra riproporre con forza la necessità della politica quale occasione di confronto aperto sulle idee e non su schieramenti politici precostituiti.

I problemi quotidiani dei nostri Comuni consistono soprattutto nella difficoltà di dare risposte adeguate ai cittadini, per mantenere la coesione sociale e scongiurare così flussi di migrazione verso zone più attrattive. È  necessario, dunque, affrontarli in ambiti territoriali almeno sovracomunali.

Nella grave situazione sociale che stiamo vivendo occorre sfruttare al meglio le risorse intellettuali delle Associazioni economiche e di categoria  in sinergia con l’impegno di chi, con fatica e passione, vuole ancora oggi fare politica. Pertanto, la Provincia di Brescia deve riuscire a essere il punto di riferimento per il territorio e la rivitalizzazione della comunità: il luogo dove i bresciani di oggi e di domani troveranno uno spazio di elaborazione, confronto e stimolo.

 

CASA DEI COMUNI AL SERVIZIO DEL TERRITORIO

Oggi i Comuni rischiano di avere un ruolo terminale nell’esercizio delle funzioni amministrative fondamentali, e non vengono del tutto percepiti come luoghi politicamente decisionali sulle principali esigenze delle comunità locali: l’utilizzo del territorio, lo sviluppo economico, le infrastrutture, i servizi sociali, la gestione dei rifiuti e delle principali risorse. La dimensione provinciale rappresenta dunque il livello ottimale, se non imprescindibile, per rispondere concretamente alle esigenze del territorio. Essa potrà, infatti, prendere decisioni particolarmente rilevanti, lontano da logiche puramente campanilistiche.

In quest’ottica la Provincia di Brescia, quale “Casa dei Comuni” al servizio del territorio, definisce progetti su base consensuale e collaborativa. Questo è un momento particolare, dove la politica deve dare il meglio di sé e dove, di fronte al crollo del modello economico precedente, si sono aperti spazi di pensiero e di progettazione davvero nuovi e, per chi li sa cogliere, anche entusiasmanti ed interessanti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  1. LE COMPETENZE
  • Tutela e Valorizzazione dell’ambiente;
  • Pianificazione territoriale di coordinamento;
  • Pianificazione del trasporto pubblico;
  • Costruzione e gestione delle strade provinciali;
  • Programmazione della rete scolastica e gestione dell’edilizia scolastica;
  • Assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali;
  • Controllo dei fenomeni discriminatori.

 

 

LA TUTELA E VALORIZZAZIONE DELL’AMBIENTE

Il tema ambientale è di assoluta preminenza all’interno della vita delle nostre comunità. Di fronte a situazioni ambientali complesse, che coinvolgono le Istituzioni su vari livelli, c’è una grande partecipazione civica dei cittadini, che desidero sia sempre più valorizzata. Esiste oggi una coscienza ambientale che ci impone di non guardare più ad esso come ad una risorsa infinita da utilizzare, ma a un bene da tutelare. Questo non significa che ambiente ed economia debbano essere messi in contrapposizione, ma che ci sia un progresso economico compatibile e che la green economy crei occupazione e opportunità.

 

LA CONSULTA PER L’AMBIENTE

Per tutti i temi ambientali che riguardano la nostra provincia, ritengo utile la creazione di una Consulta Permanente, che si riunirà periodicamente affinché il confronto tra il mondo ambientalista, i Comuni, i soggetti economici portatori di interesse e la Provincia sia sempre vivo e collaborativo. L’obiettivo della Provincia è quello di essere sempre più aperta all’ascolto e alla condivisione delle scelte con la collettività. Per questo propongo una sorta di “dibattito pubblico”, sull’esempio del “debat public” francese, un percorso di informazione e discussione pubblico, su una decisione o un problema di interesse generale, che permette, grazie al confronto con i cittadini, di far emergere le osservazioni critiche e le proposte, in modo da fare una valutazione ambientale strategica che tenga conto delle sollecitazioni delle comunità interessate, ancora prima di procedere alle fasi autorizzative. Confronto aperto e diretto dunque con i cittadini, coinvolti direttamente dalla Provincia, che esaminerà insieme a loro criticità e risorse della zona d’interesse. E’ inoltre mia intenzione convocare entro la primavera una giornata di studio e confronto sul tema rifiuti, parametrando le esigenze e le necessità della provincia di Brescia. E’ necessario fare un “bilancio ambientale”, convinto del fatto che la tutela e la valorizzazione dell’ambiente si debbano realizzare in sinergia con le imprese, in un ‘ottica di efficiente ed efficace integrazione. Mi impegnerò ad affrontare con i sindaci interessati le emergenze ambientali: Brescia per il sito Caffaro, Montichiari per il problema di Vighizzolo e Berzo Demo per la Ex Selca. Mi occuperò dei problemi che riguardano Rezzato per la discarica Castella, e Travagliato, Rovato, Cazzago e Berlingo per la cava Macogna.

 

 

 CABINA DI REGIA SULL’AMBIENTE

Vista la complessità e la delicatezza del tema ambiente, che, nelle fasi amministrative riguarda diversi Enti, ritengo fondamentale la creazione di una Cabina di Regia composta da Provincia, Regione e Ministero dell’Ambiente, con l’obiettivo di tenere monitorato il territorio bresciano andando a risolvere problemi e criticità di zona in zona.

 

ACQUE, LA RICCHEZZA DELLE VALLI BRESCIANE, CON I SUOI LAGHI

La comunità delle valli bresciane, unitamente ai suoi laghi, è viva espressione della storia e della cultura del nostro territorio e ha sviluppato una notevole ricchezza imprenditoriale, per la presenza di un sistema idrico naturale assai generoso ed articolato. La ricchezza d’acqua ha, infatti, guidato lo sviluppo industriale dei primi anni del XX secolo, rendendo altresì importante l’offerta turistica della nostra provincia.

Lo sviluppo della rete idropotabile, di collettamento e di depurazione, necessita ancora di infrastrutture importanti (depurazione Lago di Garda, Val Trompia e Valle Camonica). Con deliberazione del Consiglio Provinciale, l’anno scorso è stato costituito il Gestore Unico, controllato dai Comuni e dalla Provincia che si occuperà del Servizio Idrico Integrato nei Comuni gestiti dalle società pubbliche territoriali. Il Consiglio Provinciale, riunitosi nella seduta del 28 ottobre 2016, ha approvato l’aggiornamento del Piano d’Ambito (di durata trentennale) dell’ATO con i relativi investimenti necessari da qui al 2045, le tariffe sull’acqua per il periodo 2016-2019 e l’affidamento, per tre decenni, della gestione del Servizio Idrico Integrato ad Acque Bresciane srl.

Occorre però che le competenze dell’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico si coniughino con la dimensione orografica complessa del nostro territorio, mettendo in salvaguardia le zone ricche d’acqua, rappresentate dalle nostre montagne. Fondamentale sarà la capacità di reperire le risorse finanziarie per gli ingenti investimenti richiesti. Sarà posta altresì grande attenzione alla potabilità dell’acqua, che dovrà possedere i requisiti previsti dalla UE.

 

ENERGIA, UN INVESTIMENTO CHE NON PUÒ ASPETTARE

In provincia di Brescia sono proliferate le adesioni al Patto dei Sindaci per la riduzione delle emissioni climalteranti, avanzate per singole zone omogenee. Ne è seguita la redazione di altrettanti PAES e Piani per l’efficientamento energetico dei territori comunali. Tuttavia gran parte delle azioni contenute in questi Piani, soprattutto quelle maggiormente incidenti sullo sviluppo economico locale, coinvolgenti il settore privato (riqualificazione edifici, smart grid, etc), non hanno ancora avuto seguito, stante la difficoltà di ogni singola Amministrazione ad innescare iniziative di riqualificazione complesse, oltretutto in assenza di risorse.

La Provincia, in questo contesto, potrà svolgere un ruolo decisivo per avviare tali operazioni, definendo buone pratiche, convenzionandosi con operatori economici e finanziari (credito, assicurazioni, Esco) e divenendo garante dei singoli percorsi comunali. Si tratta di dare il via, tramite la leva del risparmio energetico, ad un generale processo di rigenerazione dei tessuti urbani. In questo senso, il recente recepimento della Normativa europea 27/2012 da parte del Governo, saprà avviare virtuosi processi economici di efficientamento energetico per quanto concerne gli edifici comunali.

 

RIFIUTI, DISCARICHE, TERMODISTRUTTORE E SERVIZIO DI RACCOLTA: INDICATORI DELLA NOSTRA QUALITÀ CIVILE

La sfida è quella di reimpostare le nostre abitudini quotidiane per prevenire la produzione di rifiuti, prima ancora che puntare sulle comunque ovvie e corrette strade del riuso, del recupero e del riciclo. Per quanto riguarda la termodistruzione, Brescia rappresenta un’eccellenza internazionale, in grado di rispondere alle necessità della collettività. Occorre però puntare sull’adeguamento e il monitoraggio degli impianti esistenti in discarica, al fine di garantire un costante controllo fino all’esaurimento della loro vita utile; necessita altresì puntare sull’incentivazione della raccolta differenziata (sia porta a porta sia mista, corredata da isole ecologiche) al fine di aumentare in tutto il territorio provinciale la percentuale richiesta dalla normativa nazionale.

Si dovrà rispondere con forza al divieto di smaltire rifiuti di altre realtà territoriali. Per le discariche esistenti andranno potenziati i controlli.

 

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DI COORDINAMENTO

Attraverso un percorso di condivisione e di osservazioni, il Piano Territoriale di Coordinamento deve essere correlato a un’interlocuzione politica e tecnica con le nuove Amministrazioni, capace cioè di supportare i comuni e la cittadinanza nel perseguire attività di qualificazione del territorio, anche in linea con gli indirizzi regionali e comunitari.

L’attività di attuazione dei singoli PGT comunali dovrà divenire l’occasione per incentivare collaborazioni tra la Provincia e i Comuni sui temi di rilevanza sovracomunali, orientando così anche i PGT stessi ad essere strumenti di promozione del territorio e di forme di cittadinanza attiva.

Confermando le linee direttrici:

  • riduzione del consumo di suolo;
  • divieto di costruire centri commerciali (grandi e medi) in aree agricole;
  • condivisione con i Comuni contermini per l’edilizia sovracomunale;
  • ricerca del consenso sulle grandi infrastrutture (TAV, Aeroporto, Metro);
  • impegno per il contenimento dei consumi energetici e idrici.

 

In questo contesto si rendono ancora più efficaci le aree omogenee, previste dallo statuto provinciale, che svolgerebbero la funzione di coordinamento in ordine a questioni di interesse generale, attinenti alla programmazione e alla pianificazione del territorio. L’Università di Brescia si è resa disponibile alla stesura di un Protocollo d’Intesa con la Provincia per una pianificazione territoriale strategica. Data la vastità e la peculiarità del nostro territorio credo che il modello dei piani d’area possa diventare uno strumento davvero importante: penso ad esempio a un piano d’area delle Valli o al piano d’area dei laghi, dove i temi da affrontare sono complessi e coinvolgono più Enti Locali. La collaborazione con l’Università di Brescia sarà in questo senso molto preziosa. E a proposito di aree omogenee, sarà mia cura entro il mese di febbraio organizzare una serie di incontri sul territorio, partendo dalle cinque Comunità Montane, per poi passare alla zona della Giunta dei Sindaci, e a quelle della Franciacorta, del Garda e della Bassa Bresciana. Le aree omogenee sono importanti nella condivisione di progetti e di iniziative di interesse sovracomunale, tanto quanto i temi che coinvolgono più Province: la Lombardia Orientale, ad esempio, che comprende le Province di Brescia, Bergamo Cremona e Mantova, può potenziare i servizi per i cittadini; penso  all’edilizia scolastica, alla viabilità, alla programmazione territoriale e infrastrutturale, allo sviluppo di progetti di innovazione tecnologica, alle opportunità di finanziamento europeo,  alle offerte formative per i Comuni.

 

 

VIABILITÀ E TRASPORTI

PER UN SISTEMA INTEGRATO DI MOBILITÀ

La costruzione e gestione delle strade provinciali è la più impegnativa delle funzioni assegnate, tenendo contro della imponente rete della nostra provincia, circa 2000 km di strade. Le nuove recenti grandi infrastrutture (corda molle, Bre Be Mi) sono oggi in attesa della loro messa a sistema nel tessuto sociale produttivo bresciano e lombardo, così come importante sarà la tanto attesa autostrada della Valle Trompia, ormai prossima alla realizzazione.

L’opera che avvieremo in questi anni è la Barghe – Idro.

La manutenzione e la sicurezza stradale sono le priorità.

Andranno attuate con un forte protagonismo dei comuni, anche con dismissioni e convenzioni per la manutenzione.

Vi è oggi un’importante occasione connessa all’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale, cui partecipano Provincia, Comune e Regione, chiamata a progettare e governare il trasporto pubblico per l’intero bacino provinciale. Stante la continua riduzione dei fondi trasferiti per tali servizi, occorre un indirizzo politico deciso verso l’innovazione e l’integrazione dei sistemi di trasporto, per evitare così la riduzione delle tratte e dei servizi.

L’opportunità di avviare ora una progettazione territoriale per appaltare un servizio del valore di centinaia di milioni di euro è certamente da cogliere, per ripensare interamente il Trasporto Pubblico Locale, integrando autobus, metropolitana cittadina e ferrovia.

Una rete di Metropolitana provinciale, che nelle varie direttrici possa creare una rete di mobilità veloce.

Grande attenzione si dovrà sviluppare attorno alle piste ciclabili. La qualità della vita, il nostro turismo, esigono una rete di piste ciclabili che sia all’altezza delle esigenze delle nostre comunità.

Le Amministrazioni comunali sanno che sul proprio territorio, e in collegamento con altri, la pista ciclabile ha assunto il ruolo stradale: bisogna mettere in rete il sistema turistico delle piste

ciclabili.

La priorità delle infrastrutture bresciane è ridare all’intero sistema economico bresciano, in particolare ai Comuni del Piano d’Area di Montichiari, la disponibilità di un sistema aeroportuale merci e passeggeri, che giustifichi l’intreccio tra i principali sistemi di collegamento (aeroporto, TAV e corda molle) della nostra provincia.

 

L’OSSERVATORIO SULLE GRANDI OPERE

Nell’ottica di lavorare per lo sviluppo sostenibile del territorio, è opportuna la costituzione di un osservatorio sulle grandi opere, composto dalle realtà politico, socio –  economiche e dal mondo associativo, che tenga monitorato il processo e l’evoluzione dei grandi progetti infrastrutturali che riguardano il territorio, affinché gli aggiornamenti possano essere condivisi con le realtà coinvolte. E anche per quanto concerne questo tema trovo utile e prezioso le “debat public”, una fase della procedura di sviluppo dei grandi progetti organizzativi o di infrastruttura, che permette ai cittadini di informarsi e di esprimere il loro punto di vista sulle iterazioni e sulle conseguenze dei progetti; uno strumento di confronto nell’interesse di cittadini e territorio.

 

EDILIZIA SCOLASTICA E FORMAZIONE

SCUOLE E COMUNITÀ, SCUOLE COME CUORE DELLA VITA DEI NOSTRI PAESI E CITTÀ

la scommessa nel futuro delle giovani generazioni

La scuola è un grande valore per la comunità. Occorre partecipare attivamente alle scelte, disegnare insieme lo spazio pubblico esterno e il suo rapporto con l’interno, costruire un rapporto tra nuovi spazi e Piani di Offerta Formativa, affinché le scuole siano centri riconoscibili della formazione culturale del territorio.

Poiché il tema dell’edilizia scolastica è stato posto al centro dell’azione del governo, la Provincia si fa promotrice di una decisa attività di supporto agli enti locali, in particolare per la ricerca delle risorse necessarie all’efficientamento energetico e all’attenzione prioritaria alla sicurezza degli stabili, attivando tutte le risorse possibili: pubbliche, europee e projet financing.

 

E’ mia intenzione portare all’attenzione del Consiglio Provinciale un Piano di Indirizzo rispetto a un intervento straordinario di efficientamento energetico all’interno delle scuole bresciane.

 

IL PATRIMONIO

La Provincia si è fatta carico di un piano straordinario di economie. Infatti, ai fini del contenimento della spesa, si è dato corso alla riorganizzazione logistica di alcuni uffici, che ha comportato la disdetta delle locazioni passive presso il Cristal Palace di Brescia e il trasferimento in edifici di proprietà della Provincia (Palazzo Bargnani – via Milano) e la rinegoziazione di alcune locazioni (Magazzino Via Dalmazia e Istituto Bonsignori di Remedello). Tutto queste operazioni di riordino delle sedi, attraverso una razionalizzazione delle locazioni passive, hanno comportato economie di spesa nel 2015 pari a euro 356.458,51 e nel 2016 pari a euro 615.927,41, con una riduzione di spesa in termini percentuali, per il periodo 2016-2014, pari al 47,42%. Nel 2015 sono stati alienati vari immobili per un importo totale pari ad euro 21.441.500,00 (di cui Caserma euro 11.500.000 e per la Prefettura euro 9.900.000).

Proporrò al Consiglio un Piano di Valorizzazione del Patrimonio della Provincia rendendo sinergico il rapporto con il patrimonio del Comune di Brescia, in modo che le collettività possano fruire dei vari spazi, messi a disposizione dai due Enti, in un’unica offerta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ASSISTENZA AGLI ENTI LOCALI E INNOVAZIONE TECNOLOGICA

OPPORTUNITÀ DI METTERE IN RETE BUONE PRATICHE

Il tema della sussidiarietà tra Comuni, Province e Regioni sarà la vera nuova scommessa alla quale il legislatore ci invita.

Un compito portato avanti già dal 2014 è quello di fare della Provincia un modello per la codifica e la diffusione di una rinnovata cultura amministrativa, che sappia rendere efficiente il nostro sistema istituzionale: coordinare l’azione amministrativa della Provincia con l’azione amministrativa dei Comuni. Occorre grande sinergia tra Comuni e Provincia quando sono chiamati ad agire in ambiti attigui o complementari, quali ad esempio la gestione dei servizi di spazzamento neve di strade provinciali e comunali strettamente connesse tra loro. Laddove è possibile, vanno favorite forme di convenzionamento, che potranno consentire un notevole miglioramento del servizio e cospicui risparmi di spesa.

La Provincia deve impegnarsi affinché le migliori pratiche già individuate sul territorio siano diffuse e condivise tra le Amministrazioni locali, migliorando le fasi decisionali, diminuendo i tempi di attesa e la burocrazia, nel perseguimento dell’integrazione istituzionale che meglio di altre diviene capace di un’azione di presidio territoriale e di contrasto all’economia criminale.

 

Il tema della semplificazione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione è di fondamentale importanza per il mondo imprenditoriale bresciano.

A tal riguardo, e in considerazione del ruolo di coordinamento sovracomunale che oggi, più che mai, la Provincia riveste, ritengo vadano potenziate le iniziative atte a favorire il confronto e la condivisione delle best practice di semplificazione ed efficientamento, attuate e attuabili sul nostro territorio.

 

Le possibilità rese dalla L.56/14 per l’assistenza ai Comuni in tema di centrale unica per gli acquisti, stazione appaltante e stazione di progettazione, sono opportunità alle quali diversi Comuni hanno già aderito, ma che vanno ancora di più diffuse e valorizzate.

Altre opportunità del rapporto tra Provincia e Comuni sono: promuovere l’utilizzo e l’interazione di banche dati cartografiche, catastali e tributarie per migliorare la conoscenza del territorio e facilitare l’integrazione delle informazioni ai fini della corretta pianificazione ed erogazione di servizi. Tale processo può e deve avvenire in attuazione delle direttive nazionali e regionali sull’Open Data, anche come elemento di trasparenza e stimolo per lo sviluppo economico. La condivisione di un protocollo standard permette, infatti, la promozione turistica e lo sviluppo di servizi informativi da parte di soggetti pubblici e privati (app, portali tematici, alimentazione automatica di vari canali di comunicazione).

In questo senso è di grande importanza la stazione appaltante – centrale unica di committenza  in Provincia.

Ancora, promuovere la riprogettazione e gestione dei servizi pubblici (illuminazione, raccolta rifiuti, controllo parcheggi, etc) mediante l’applicazione di logiche di smart city/community anche nelle valli e nella bassa bresciana. Tale processo può essere avviato con la realizzazione di sperimentazioni in alcuni Comuni su temi quali smart lighting, mobilità elettrica etc, e con la loro successiva diffusione nel resto del territorio, puntando su un’Amministrazione Provinciale capace di erogare servizi in linea con gli standard di qualità dei Paesi europei più avanzati.

E’ necessario promuovere logiche di attuazione di spending review non basate soltanto sulla riduzione della spesa, ma sulla selezione della stessa in base a criteri di sostenibilità economica e ambientale, nonché sull’utilizzo di soluzioni tecnologiche che riducano i costi di gestione (ad esempio, si può ricorrere a strumenti di calcolo del ROI – return on investment che quantificano il beneficio economico derivante dalla riorganizzazione di un servizio basato su nuove tecnologie).

Lungo questa direttrice la legge autorizza la Provincia a progettare strade e scuole: creare un pool di esperti della progettazione in piena collaborazione con la nostra Università (Facoltà di Ingegneria).

Così come sarebbe importante lo sviluppo dell’ufficio oggi esistente per i rapporti istituzionali che, in collaborazione con l’Università, (con la collaborazione delle nostre presenze a livello europeo) possa offrire ai Comuni l’assistenza per tutti i bandi UE e segnalare ai Comuni tutte le opportunità che la UE offre.

 

E’ importante il coinvolgimento dell’intero territorio bresciano fuori dal Comune capoluogo tramite la gestione ed implementazione della Agenda Digitale Bresciana per evitare un nuovo digital divide nei nostri Comuni, per allineare la nostra economia agli obiettivi dell’Agenda digitale europea e nazionale, per sostenere lo sviluppo della competitività delle nostre imprese e per superare l’attuale crisi economica. La Provincia di Brescia intende sviluppare e rafforzare le collaborazioni con A2ASmart City, Cisco, Microsoft e ZTE, per offrire ai Comuni la possibilità accedere a servizi smart innovativi (IoT e wifi) al pari dei territori delle aree metropolitane offrendo cosi nuove opportunità alle famiglie e competitività alle imprese.
Occorre pertanto il consolidamento e l’integrazione delle infrastrutture e dei servizi digitali sviluppati da Provincia, Comunità Montane e Unioni di Comuni (dorsali in fibra, wi-fi, cloud, mobile, social media etc) in modo da attivare percorsi di innovazione organizzativa.

Per la realizzazione di tali obiettivi si continuerà a procedere ad una integrazione delle attuali reti di cooperazione (reti bibliotecaria, sportello europa, Centrale Unica di Committenza, rete di comuni su mobilità elettrica e su smart lighting) con i nuovi strumenti di innovazione tecnologica ed una piattaforma di open data & big data. Si cercherà infine di rafforzare l’esportazione in altre province della regione lombardia ed in ambito nazionale dei modelli di governance e di innovazione sperimentati sul nostro territorio.

 

 

 

IL LABORATORIO DELLA PARTECIPAZIONE GIOVANILE

Nell’ottica di una Provincia sempre più partecipata dai cittadini, ritengo importante avvalersi della collaborazione di un gruppo di giovani laureandi, opportunamente selezionati dai nostri Uffici, che, una volta formati rispetto al ruolo della Provincia tra competenze e rapporti con gli altri Enti Locali,  potranno dare preziose idee all’Amministrazione nei prossimi anni, mettendo al centro le esigenze che il mondo dei  giovani, rappresentato da questo laboratorio,  ritiene prioritarie per una qualità della vita sempre migliore. Questo gruppo, nell’ambito di un rapporto di alternanza università/lavoro, proporrà al Consiglio progetti, idee, che saranno attentamente valutati, con l’obiettivo di creare un territorio sempre più omogeneo e rispondente ai bisogni di tutte le fasce della popolazione.

 

 

  1. I MACROTERRITORI

E’ ancora viva l’intenzione di creare aree omogenee previste dallo Statuto Provinciale.  Integrare il presidio delle Comunità Montane esistenti con la “giunta dei sindaci” creata attorno alla città e la creazione di nuove strutture là dove oggi non esistono (Bassa Bresciana). L’obiettivo è quello di poter contare su strutture di area vasta che possono gestire servizi che, confrontati a livello provinciale, possano ricercare qualità a minor prezzo.

 

PROGETTI DI SVILUPPO.

Concrete speranze per il rilancio dell’economia e dell’occupazione del nostro territorio potremo averle solo se saremo capaci di esprimere un’adeguata progettualità di lungo periodo ed avremo il coraggio di concentrare i nostri sforzi e le nostre risorse su pochi ma importanti progetti di sviluppo. La Provincia può supportare i nostri territori nella definizione di progetti di sviluppo, di concerto con tutti gli attori pubblici e privati e con il supporto di adeguate professionalità scientifiche, nella convinzione che i Fondi strutturali che la Comunità europea metterà a disposizione dell’Italia nei prossimi anni potranno rappresentare una delle poche opportunità economiche per la nostra area: per questo è esiziale non perderla.

 

MONTAGNA BRESCIANA

L’atteggiamento della Provincia dovrà essere improntata ai principi di sussidiarietà e tutela delle aree montane già presenti nella nostra Costituzione e dovrà quindi favorire il trasferimento di competenze proprie agli enti più vicini al territorio. Il patrimonio delle montagne va posto al centro della nostra azione di programma: per la ricchezza di risorse, acqua e boschi, e per l’esempio concreta di gestioni associate rappresentata dalle Comunità Montane.

Dalla necessità di addivenire a una coerenza dei programmi e dalle risorse verso un’univoca indicazione di sviluppo, connotata dalla riduzione delle disfunzioni e degli sprechi, scaturisce l’intenzione di dar vita a una forte azione programmatica.

 

Per le Comunità Montane che ne possiedono le caratteristiche e ne faranno richiesta, come nel caso della Valle Camonica, si darà vita ad appositi Protocolli d’Intesa per lo svolgimento di funzioni della Provincia.

Sottolineo, nel contesto della montagna, la Strategia Macroregionale Alpina che vuole garantire un’armonizzazione delle politiche in favore della montagna tra i diversi Paesi UE, grazie a un nuovo legame, autentico e concreto, tra aree rurali e urbane, tra città e Terre Alte. Migliorare la competitività, la prosperità e la coesione della regione alpina, assicurare l’accessibilità e i collegamenti a tutti gli abitanti della zona, renderla sostenibile e attraente dal punto di vista ambientale: tre punti chiave per le Alpi e la sua Strategia. Sono temi che riguardano da vicino il nostro territorio e le nostre valli ed è fondamentale l’impegno degli Enti Locali per garantire la connessione tra le aree urbane e rurali, per dare la possibilità agli abitanti della montagna di non abbandonare la propria terra, per far sì che queste zone vengano tutelate e valorizzate dal punto di vista ambientale.

Per quanto concerne i Fondi dei Comuni di Confine, negli incontri dello scorso anno, finalizzati al confronto e verifica, sono state messe a punto delle progettualità che il territorio intende sostenere nell’ambito del programma di intervento. Complessivamente sono stati previsti investimenti per quasi 49 milioni, a cui si aggiungono 8 milioni e 8 mila Euro da parte della Provincia di Brescia, 4 milioni da Regione Lombardia e 6 milioni dalla Provincia autonoma di Trento. Nei prossimi giorni gli atti che contengono i progetti legati al nostro territorio saranno firmati con la Regione Lombardia.

E’ stato sicuramente un lavoro positivo per la Provincia chiamata dal Comitato Paritetico al coordinamento dei progetti. Abbiamo sviluppato un percorso unanime con tutti gli amministratori e soddisfatto le esigenze del territorio, in una strategia di massima concertazione, come richiesto dal Comitato che gestisce i fondi.

 

 

LAGHI

Il lago di Garda, come eccellenza internazionale, il lago d’Iseo con Monte Isola e il lago d’Idro diverranno centrali nella costruzione di una variegata offerta turistico-culturale enogastronomica e di turismo invernale, presente nella nostra provincia, che porti tutte le realtà comunali verso sistemi di consorzi turistici omogenei ai quali aderiranno.

 

LA CITTÀ DI BRESCIA E L’HINTERLAND

Brescia capoluogo sarà centro propulsivo sul fronte amministrativo con le altre realtà provinciali vicine, Bergamo, Cremona e Mantova, per competere con il capoluogo di Regione e la nuova Città metropolitana. La Giunta dei Sindaci di Brescia e comuni confinanti, rappresenta un passaggio importante verso il dialogo tra le diverse zone omogenee e la Provincia.

 

 

LA PIANURA BRESCIANA

Lavoreremo per offrire alla pianura bresciana infrastrutture e servizi smart necessari al comparto delle imprese, con particolare attenzione alla vocazione agricola di quella zona.

 

  1. I PRIMI 100 GIORNI

 

TEMATICHE AMBIENTALI

Affronterò le tematiche ambientali creando tavoli di lavoro con i Sindaci delle zone interessate da emergenze ambientali o da problemi legati a cave e discariche.

RISORSE FINANZIARIE

Incontrerò nelle prossime settimane i rappresentanti del Governo e di Regione Lombardia per sollecitarli a garantire le risorse necessarie alle Province per continuare a erogare i servizi ai cittadini per quanto riguarda le deleghe previste dalla legge Delrio. L’assetto delle funzioni (fondamentali e non) è pregiudicato da insostenibili vincoli finanziari ed organizzativi e dal conseguente, difficilmente reversibile, depauperamento del capitale umano.

Come è emerso anche dal documento della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, è urgente che il Parlamento e il Governo adottino tempestivamente gli opportuni provvedimenti in grado di assicurare le risorse vitali necessarie a tutti gli enti territoriali che si sono fatti carico di garantire la tenuta dei servizi ai cittadini

 

 

AREE OMOGENEE

Darò il via a una serie di incontri sul territorio per costituire le Aree Omogenee in quelle zone dove non esistono livelli sovracomunali. Esse possono mutuare le esperienze delle Comunità Montane e della Giunta dei Sindaci della Città di Brescia; nella costituzione delle Aree Omogenee si terrà conto delle caratteristiche geografiche, storiche, culturali, sociali ed economiche, nonché della natura dei luoghi, del patrimonio, delle infrastrutture e dei servizi esistenti, esplicitando per ogni Area le sue principali vocazioni e i suoi obiettivi strategici.

 

 

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