Forza Italia, Maione e Peroni sotto accusa. Mattinzoli: se ne vadano

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Giorgio Maione, Forza Italia
Giorgio Maione, Forza Italia

La vendetta è arrivata. Dopo le recenti elezioni provinciali, con il presunto tradimento dei consiglieri forzisti “dissidenti”, sono arrivate le “denunce” ai probiviri per i consiglieri comunali di Forza Italia Margherita Peroni e Giorgio Maione. Ma se la prima, in qualche modo, ha messo su bianco il proprio sostegno a una lista diversa da quella del partito per il Broletto, il secondo – pur non mancando di criticare le scelte dell’attuale segretario provinciale Enrico Mattinzoli – non l’ha mai fatto. E ora si trovano entrambi sul banco degli imputati. Con il rischio di essere sospesi o espulsi.

Ironica la reazione di Maione, che su Facebook ha postato una canzone di Renzo Arbore dal titolo “Meno siamo, meglio stiamo”, sottolineando di dedicarla “a chi vuole perdere anche sta volta ed in particolare ad Adriano Paroli e ad Alessandro Mattinzoli con tanto affetto”. Un chiaro messaggio al compagno di banco in Loggia, l’ex sindaco Paroli, e a quella parte del direttivo cittadino che ha votato per il deferimento.

“Non sono un giudice”, ha dichiarato Mattinzoli a Bresciaoggi, “ma se si legge lo statuto ci sono state posizioni in contrasto con alcuni articoli. Ci sono gli elementi per mandare ai probiviri nazionali i due iscritti. La commissione deciderà se prendere i provvedimenti. Dalle dichiarazioni e dal fatto che non si è presentato nessuno di loro all’ultimo congresso è chiaro che non hanno più l’entusiasmo necessario al partito. Sono loro che si stanno chiamando fuori. Li chiamerei a un’azione di coerenza, probabilmente non si riconoscono più nel nostro movimento”.

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