MOSTRAMI UNA MOSTRA/7. Le terre lontane e vicine di Claudia Manenti

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Rubrica Mostrami una mostra, a cura di Enrica Recalcati. Il meglio sulle esposizioni di Brescia e provincia.
Rubrica Mostrami una mostra, a cura di Enrica Recalcati. Il meglio sulle esposizioni di Brescia e provincia.

di Enrica Recalcati – Mi reco alla Galleria di Spazio Aref, in Piazza Loggia 11/f, per vedere la mostra di Claudia Manenti.  Mi accoglie, cortese e collaborante, la curatrice Silvia Iacobelli.

Avevo visionato un volantino qualche giorno prima, rimanendo colpita dal tema e dalle immagini pubblicate.  Ho ammirato l’impegno e la grande capacità cromatica dell’autrice, tanto da rimanere basita.

“Terra lontane e terre vicine”: un gruppo di opere inedite per la città, nelle quali l’artista bresciana propone alcune riflessioni, nate dall’interesse e dall’osservazione di molti aspetti della realtà umana. Un’attenzione che si inserisce nella costante tensione tra vita e arte, tra la realtà e la sua rappresentazione.  In terre lontane, la Portatrice, raffigura l’abbandono forzato della propria terra, dei propri affetti, della propria casa.

La donna, cammina a testa alta verso una nuova vita dopo catastrofi fisiche e morali, contando le risorse e raccogliendo le forze per il domani.  Trapela il motivo dell’indifferenza all’abbandono, di chi viene lasciato solo ad affrontare traversie ed ostacoli. L’abbandono raffigurato dalle opere nelle terre vicine è quello di chi sceglie il rifugio nel piacevole oblio del sonno che protegge e consola. Le figure, anche in questo caso femminili, come Dormiente, sono avvolte dal calore di una coperta, quasi la tenerezza di un abbraccio, lontano dalle fatiche quotidiane. Claudia Manenti spesso sceglie, come protagoniste delle sue opere, immagini di donne, che si stagliano imponenti ad occupare tutta la superficie pittorica.

La sua attenzione al mondo femminile è un’esortazione a non perdere di vista i propri obiettivi e mantenere la forza e la tenacia necessarie per realizzarli. È un monito alle donne a non cedere, non rinunciare mai ai propri sogni.  Il contrasto tra lontano e vicino è raffigurato anche attraverso enormi fiori.  Mille petali in altrettante direzioni e tutti trovano la propria destinazione, così come coloro che si mettono in viaggio da terre lontane verso l’ignoto.  Calle e camelie come in Callalana , uno splendido fiore realizzato con ritagli di carta patinata, raffiguranti “lana”, uniti con cura maniacale e abilità certosina.  Le tecniche sono il collage e la penna a sfera; quest’ultima utilizzata con tratti serrati e corposi per disegnare alberi dai rami intersecati, intersecanti, in un intreccio di braccia protese al cielo.  Tutto concorre ad affermare che la vita, qualsiasi storia si porti appresso, vada vissuta fino in fondo, lottando contro le difficoltà e la sopraffazione.

L’esposizione rimarrà aperta ad ingresso libero fino al 12 marzo 2017, dal giovedì alla domenica dalle 16 alle 19.30.

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