di Enrica Recalcati LAssociazione Patriarchi della Natura in Italia che ha sede a Forlì, si occupa della tutela del patrimonio ambientale e culturale del territorio italiano, proteggendo e catalogando i vecchi alberi esistenti, con particolare attenzione alle specie più rare.
Divulga, informa, promuove e valorizza tutti gli aspetti naturali della cultura rurale, attraverso censimenti, ricerche, pubblicazioni, conferenze, mostre.
Abbiamo loccasione in questi gironi, fino al 12 marzo, di vederne una.
Bella mostra, in Loggia, fanno gli alberi secolari del nostro patrimonio, attraverso foto e stampe dal fascino fiabesco. Questo grazie ad una iniziativa promossa in occasione della 15esima edizione della Brescia Art Marathon, patrocinata da Rosa & Associati.
«Un dono alla città per la sua straordinarietà naturalistica e artistica» commenta Gabriele Rosa, patron della maratona che si svolgerà in città, domenica 12 marzo.
Si apre il respiro a pensare e vedere tutto quel fogliame magnifico!
Il faggio di Sonico, lolmo di Venezia, la quercia canuta di Rogolon, che con i suoi 700 anni la dice lunga sul tempo, il cipresso di San Francesco dAssisi, piantato 830 anni fa.
Altra chicca, non da meno, le tele romagnole stampate a ruggine raffiguranti alcuni patriarchi dipinti da Sergio Guidi, accompagnate da frasi e aforismi di Tonino Guerra, scrittore e poeta romagnolo.
La Stamperia Pascucci è un’antica bottega artigiana, che dal 1826, produce pregiatissime tele stampate a mano. La tecnica di stampa è la stessa da sette generazioni: le matrici in legno, impregnate di colore, vengono poggiate sulla stoffa e colpite con un mazzuolo. Così, poco alla volta, tovaglie e tende vengono impresse con motivi ornamentali e floreali del ricco patrimonio della tradizione romagnola.
«Davanti a un albero fiorito fermati e togliti il cappello!» scrive in uno dei suoi famosi aforismi Tonino Guerra, che nella sua Pennabilli ha progettato e realizzato: lOrto dei Frutti Dimenticati . Lho visto con mio padre, vagando in quel di Romagna fra sapori e arte, un museo cresciuto in uno spazio di terra dimenticato, appartenuto precedentemente a un convento.
E Tonino scrive, sulle tele grecate di ruggine, la sua interpretazione degli alberi Patriarchi, con enfasi poetica e passione campanilistica:
lolivo che si nutre di musica, lalbero con lombra magica, la quercia di Penelope, le mani del gigante, il platano sereno, il gigante con la corazza, il castagno dei cento cavalli, il bastone di San Francesco.
La mostra è aperta fino al 12 marzo dal lunedì al sabato con orario 9 -12; 14 -18.
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