“In Provincia di Brescia la legge 353 del 2000, la legge quadro in materia di incendi boschivi risulta scandalosamente inapplicata”. A dirlo sono i parlamentari del Movimento 5 Stelle, guidati da Claudio Cominardi, che hanno deciso di presentare un’interrogazione in materia per “porre fine alla vergognosa piaga degli incendi diffusi nel Bresciano”.
ECCO IL TESTO DEL COMUNICATO
Solo un Governo che ha cuore l’ambiente e determinato a fare rispettare la legge potrà porre fine alla vergognosa piaga degli incendi diffusi nel Bresciano. Un fenomeno gravissimo, la cui colpa ricade non solo sugli autori, ma anche sui Comuni e sulle istituzioni che da quasi vent’anni ignorano le leggi emanate per contrastarlo.
Per questo il portavoce M5S Claudio Cominardi ha recentemente depositato un’interrogazione che sollecita cinque Ministeri (Politiche agricole, Ambiente, Semplificazione, Giustizia, Affari regionali) a prendere atto del fatto che finora in Provincia di Brescia la legge 353 del 2000 legge quadro in materia di incendi boschivi risulta scandalosamente inapplicata.
Per scoraggiare il tentativo di trasformare le zone boschive in aree per la caccia, il pascolo, la pastorizia o l’edilizia, 17 anni fa la legge chiese ai Comuni l’istituzione di uno specifico Catasto Incendi e il divieto, per un certo numero di anni, di destinare i terreni percorsi dal fuoco agli usi citati.
Che dietro alle fiamme si muovano interessi di ogni genere lo confermano le statistiche regionali, secondo cui solo il 2% degli incendi sarebbe accidentale o naturale (54% doloso, 16% colposo, 28% di origine dubbia), ma anche il recente arresto del 23enne camuno accusato di avere devastato 300 ettari di boschi attorno a Bienno per potersi dedicare al bracconaggio. Ben 895 gli ettari inceneriti nei primi due mesi del 2017 (588 nel 2016), il tutto con costi enormi per i cittadini: tra 2014 e 2016 gli incendi sono costati alla Lombardia ben 15 milioni e 100 mila euro.
Per diciassette anni, sindaci, prefetti e altri rappresentanti delle istituzioni si sono riuniti ai tavoli tecnici annunciando pomposamente di voler arginare il problema. Nel frattempo migliaia di ettari sono andati a fuoco e gli inviti ad agire sono diventati lettera morta, spiega Cominardi, autore dell’interrogazione sostenuta dai portavoce M5S bresciani Dino Alberti, Tatiana Basilio, Vito Crimi e Giorgio Sorial e dal portavoce in Regione Lombardia Giampietro Maccabiani. E’ tempo di passare dalle chiacchiere ai fatti, anche perché aggiunge Cominardi l’abitudine di fare delle leggi carta straccia deve assolutamente terminare.
I portavoce M5S bresciani di Camera e Senato
Claudio Cominardi
Ferdinando Alberti
Tatiana Basilio
Vito Crimi
Giorgio Sorial
Giampiero Maccabiani