Lascio la parola al mio successore alla presidenza di Aib, Giuseppe Pasini. A dare l’annuncio è stato oggi, alle 17.53, il presidente uscente Marco Bonometti, che così ha terminato il suo discorso – visibilmente commosso – dopo quasi un minuto di standing ovation degli imprenditori riuniti nell’auditorium dela Fiera di Brescia.
Nel suo discorso, Bonometti – animato da particolare grinta – ha ringraziato le diverse autorità presenti, a partire dal presidente nazionale Enzo Boccia (“sa che deve farlo per dovere, visto quanto conta Brescia, ma lo ringrazio per la sua presenza qui”) per poi tracciare velocemente un bilancio del suo mandato, citando in particolare l’esperienza dell’albero della vita, e indicato nella burocrazia il problema principale delle aziende.
Pasini, anch’egli visibilmente emozionato in avvio di discorso, ha fatto un lungo elenco di ringraziamenti. Quindi ha ammonito Boccia: “Non possiamo più tollerare lo scollamento tra il nostro peso reale in Europa e quello nelle sedi nazionali e internazionali”. Per poi annunciare alcuni punti cardine del suo mandato, a partire dall’impegno per sostenere la piccola e media industria. “Aib ha il dovere di fare politica e rapprsentare gli interessi delle imprese”, ha quindi aggiunto. Una dichiarazione di intenti non da poco, che pone – ancora una volta – Pasini in linea di continuità con Bonometti.
A fare discutere, però, oggi è stata soprattutto l’assenza di Beretta (l’altro contendente) e la percentuale ottenuta dal neopresidente Pasini (il 64 per cento). Un risultato al minimo storico, secondo i sostenitori di Beretta. Un “risultato più che normale per un confronto tra due big player come quelli scesi in campo per questa elezione”, secondo la nuova Aib.
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