Pedonalizzazione Corso Zanardelli, Confesercenti chiede chiarimenti

Confesercenti si rivolge nuovamente all’Amministrazione Comunale per chiedere chiarimenti intorno all’introduzione del regime di pedonalizzazione in Corso Zanardelli, una delle più importanti vie dello shopping del Comune di Brescia

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Corso Zanardelli senza auto in una cartolina degli anni Cinquanta
Corso Zanardelli senza auto in una cartolina degli anni Cinquanta

Confesercenti si rivolge nuovamente all’Amministrazione Comunale per chiedere chiarimenti intorno all’introduzione del regime di pedonalizzazione in Corso Zanardelli, una delle più importanti vie dello shopping del Comune di Brescia

L’associazione di via Salgari fa seguito all’iniziativa già presa lo scorso febbraio con la richiesta di presentazione del progetto di riqualificazione dell’arredo urbano del corso stesso, rimasta senza alcun riscontro, e con l’esigenza di “conoscere quanto prima i dettagli progettuali”.

Confesercenti – si legge in una nota – “ha posto fin dall’inizio grande attenzione riguardo alla decisione dell’Amministrazione Comunale di procedere alla chiusura totale di Corso Zanardelli al traffico di autoveicoli, trasformando di fatto una via caratterizzata dall’attraversamento di taxi e mezzi pubblici in una sorta di piazza, nonostante questa definizione non le si addica minimamente”.

“Riteniamo – scrive Confesercenti nella lettera al Sindaco di Brescia – alquanto singolare l’impostazione scelta da codesta Spettabile Amministrazione di procedere alla pedonalizzazione di Corso Zanardelli senza aver prima definito alcuni degli aspetti fondamentali per il rilancio del corso stesso, tra i quali riveste un ruolo strategico l’arredo urbano, in grado di condizionare anche importanti scelte aziendali delle imprese ivi ubicate”

“L’elemento centrale per il rilancio di Corso Zanardelli – attaccano i commercianti nel comunicato stampa – il tanto decantato progetto di riqualificazione dell’arredo urbano, infatti ad oggi ancora non esiste. Ci poniamo quindi l’interrogativo sul perché ci sia stata urgenza di chiudere la via senza prima preoccuparsi di come debba essere trasformata per rilanciarne la funzione di shopping, valorizzarne la realtà e incrementarne la frequentazione di cittadini e visitatori”.

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