Commissione Sanità, Rolfi (LN) incontra i rettori delle università lombarde

L'audizione è poi proseguita con i rappresentanti degli IRCCS e ASST sede di scuole di specialità

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Fabio Rolfi (Lega Nord)
Fabio Rolfi (Lega Nord)

La Commissione Sanità, presieduta da Fabio Rolfi (Lega Nord), ha ricevuto oggi in audizione i Rettori delle Università lombarde in relazione all’ultima parte della revisione del Testo Unico della Sanità che riguarda gli Atenei della regione.

“E’ stata un’audizione importante – ha detto il Presidente – dove unanimemente sono stati apprezzati i contenuti del testo proposto che sarà approvato dalla Commissione in settembre”.

L’audizione è poi proseguita con i rappresentanti degli IRCCS e ASST sede di scuole di specialità. Due, tra i tanti, i temi sollevati in maniera principale e sui quali è stato espresso l’apprezzamento per il lavoro svolto. Il primo riguarda la costruzione di reti territoriali di afferenza del territorio lombardo alle singole Università e la collaborazione tra territori e Atenei  per svolgere nel modo migliore le attività. Su questo punto la Commissione attende una proposta articolata e condivisa delle Università, nell’intento di costruire una rete territoriale il più possibile aderente alle esigenze formative concrete e alle relazioni costruite da tempo. L’altro riguarda la volontà della Regione di rendere il più chiaro possibile il testo normativo con riferimento all’attività degli specializzandi che oggi soffre, specialmente in Lombardia, di limiti normativi circa la loro attività in autonomia.

“Le norme lombarde prevedono oggi l’obbligo di unità chirurgiche con  la presenza di team di tre chirurghi di cui due strutturati e un solo specializzando – ha portato Rolfi come esempio – limitando molto la possibilità di attività concreta dello specializzando in ambito chirurgico. Questa è una situazione non più sostenibile vista anche la cronica carenza di specialisti e la lunghezza dei percorsi formativi. Bisogna appunto rendere più moderna la norma consentendo maggiore crescita in autonomia dello specializzando, maggiore attività pratica sotto la supervisione del chirurgo. Questo è fondamentale per aumentare l’attrattività delle nostre scuole di specializzazione che sono scuole molto importanti e molto capaci nella preparazione e favorire una formazione realmente applicata dei nostri specializzandi”.

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