Del Bono al Rotary annuncia: pronta una rivoluzione per la Stazione

Il primo cittadino - ospite del Rotary Club di Brescia Centro in occasione della cena per il 90esimo compleanno - ha parlato di diverse novità che riguarderanno o potrebbero riguardare l'area

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Del Bono e Alessandro Marini durante la serata al Rotary Clu di Brescia Centro
Del Bono e Alessandro Marini durante la serata al Rotary Clu di Brescia Centro

(a.t.) Per la stazione si annuncia una vera e propria rivoluzione: urbanistica, architettonica e, si spera, anche sul fronte della sicurezza. Ad annunciarla è stato questa sera il sindaco di Brescia Emilio Del Bono che – ospite del Rotary Club di Brescia Centro in occasione della cena per il 90esimo compleanno – ha parlato di diverse novità che riguarderanno o potrebbero riguardare l’area.

Dopo aver ricordato che è stato approvato il progetto della viabilità a Sud (con spese a carico delle Ferrovie) e che sono in corso i lavori di restyling sul sottopassaggio, infatti, Del Bono ha spiegato: “Stiamo spingendo le Ferrovie a guardare tutta l’area Sud in termini strategici, l’obiettivo è che siano loro ad acquisire le aree oggi frammentate tra diversi proprietari che impediscono di dare un disegno urbano coerente”. E ancora: “A Nord dobbiamo fare un punto di accoglienza come si deve”, ha detto il sindaco, “a fianco della stazione, all’altezza della fermata metro, c’è uno spazio da ripensare completamente, nell’ottica di accogliere meglio i 10 milioni di passeggeri che utilizzano il servizio. L’interlocutore non è semplice, ma confidiamo nel bresciano Mazzoncini”. Parole pronunciate di fronte, tra gli altri, al presidente di Brescia Mobilità Carlo Scarpa, al direttore Marco Medeghini, al presidente di Metro Brescia Flavio Pasotti e all’assessore alla Mobilità Federico Manzoni.

Per quanto riguarda l’intermodalità, invece, Del Bono ha comunicato che “si è finalmente costituita la società italo-svizzera che investirà sulla Piccola: l’operazione è in corso di avviamento e si tratta di una svolta che permetterà di dare finalmente una vocazione urbanistica a quell’area”.

Infine il tema della sicurezza. L’esponente del Pd ha evidenziato che la città, oggi, svolge funzioni che riguarderebbero l’area provinciale: “Abbiamo i carico 108 persone sulla Stazione, ma 89 non risiedono qui, e ancora: su 200 Tso che firmo ogni anno i bresciani sono solo un sesto. La nostra città accoglie ogni giorno 200mila persone e non siamo in grado di gestire questo urto da soli: lo Stato deve avere una reazione equivalente ai numeri che produciamo, anche sul fronte della sicurezza. Anche per quanto riguarda la repressione dei reati”.

LA CRONACA DELLA SERATA

Il sindaco ha preso la parola dopo i tradizionali riti rotariani e l’amichevole introduzione del neopresidente Alessandro Marini, che ha evidenziato l’intento del club di “tornare a essere un collettivo in grado di generare idee utili per il territorio”.

“Nel libro che racconta la storia del Rotary”, ha sottolineato Del Bono, “ritrovo molti temi moderni. Nel 1927 si discuteva dell’autostrada Brescia-Bergamo e dell’importanza delle infrastrutture, ma anche di anche questioni come la realizzazione delle fognature e il ridisegno del centro storico a partire dall’abbattimento del quartiere Pescheria con la realizzazione di piazza Vittoria, che – lo ricordo – fu discussa prima in questo Rotary che in consiglio comunale”.

“Oggi”, ha aggiunto, “un sindaco deve confrontarsi con un’opinione pubblica molto liquida. I corpi intermedi hanno perso importanza ed è più complicato governare i processi. In questi anni il legislatore ha deciso di snellire gli organismi decisionali per velocizzare le risposte alle istanze dei cittadini: i consiglieri comunali sono passati da 50 a 32, gli assessori sono stati anche 16 e oggi sono 9, le circoscrizioni sono state abolite. Ma il rovescio della medaglia è l’allontanamento dalla base e la difficoltà ad intercettare gli umori del territorio. Non a caso siamo abbiamo introdotto i consigli di quartiere e i tavoli di partecipazione partecipata: un modello che deve proseguire”.

Quindi, Del Bono ha indicato tre nuove vocazioni di Brescia, che non è più (solo) una città industriale: la vocazione sanitaria (per il Civile, ma anche per gli investimenti del Gruppo San Donato e Poliambulanza), l’università e la vocazione turistica.

“Nel 2013”, ha ricordato, “qualcuno ironizzava su quest’ultimo fronte, affermando che non saremmo mai potuti diventare una città turistica. I dati di Bresciatourism oggi ci confortano. Abbiamo ancora problemi sulla rete degli hotel, ma c’è stata una crescita vertiginosa dei posti letto e dei pernottamenti nei bad and breakfast: oltre il 30 per cento in tre anni. Inoltre abbiamo triplicato i visitatori dei musei. Nel 2012 erano 72mila, nel 2016 ben 216mila e contiamo di chiudere quest’anno a quota 240 anche grazie alla Pinacoteca, che da sola potrebbe richiamare da 50 a 60mila turisti all’anno”.

Il sindaco ha quindi passato in rassegna alcuni punti di forza, dal Teatro romano a Santa Giulia, passando per il rilancio del Castello e di piazzale Arnaldo. “Rimane la questione della Crociera di San Luca”, ha precisato, “che sarebbe bello recuperare, chiudendo il cerchio del centro”.

Altro tema cardine per lo sviluppo di Brescia è quello della mobilità, su cui l’ambizione è quella di “essere una delle aree urbane che nei prossimi anni farà le migliori performance”. Una strategia che passa per il “prolungamento della metro a Nord e il tram verso Ovest”. “Nel trasporto pubblico”, ha ricordato il primo cittadino, “ siamo comunque già passati da 41 milioni di passeggeri del 2012 a 53 del 2016”

Infine l’ambiente, su cui l’esponente del Partito democratico ha sottolineato che “questa sfida può essere un potentissimo volano per l’economia”. “Noi”, ha aggiunto, “siamo pronti anche a grandi scelte innovative, anche accompagnando A2A a fare scelte più spinte negli investimenti sulle energie rinnovabili e a contenere l’utilizzo del termoutilizzatore”.

Rispondendo alle domande dei soci Rotary presenti alla serata, quindi, il primo cittadino di Brescia ha affrontato la questione dello stadio. “Rimane un problema e le dichiarazioni di Cellino non confortano”, ha spiegato, “la strada maestra, a mio avviso, rimane quella individuata con la guida Triboldi-Bonometti: il Comune rimane proprietario dell’area, ma cede i diritti di superficie per un numero definito di anni alla società che lo realizza. Non è immaginabile, oggi, che il Comune possa investire 40-60 milioni, a fronte di un investimento medio di 10-15 milioni all’anno in conto capitale”.

A chiudere – nella suggestiva cornice di Palazzo Averoldi, in via Moretto – lo scambio di regali augurali fra Marini e il sindaco (gagliardetto e libro “contro” Vittoria alata) e la chiosa del past president Flavio Pasotti, che – dopo aver ricordato la storia del club, accennando anche a episodi curiosi – ha evidenziato alcuni progetti, da quello per adottare un albero a socio fino alla collaborazione con la Croce bianca. “Faremo un sistema di teleassistenza che verrà offerto al Comune nel quadro del riassetto di questo servizio, facendo in modo che i rotariani si spendano in prima persona”, ha ricordato. Per poi chiudere con il desiderio di “fare un evento al Vanvitelliano in occasione del 90esimo”. Un invito a cui il sindaco ha risposto subito sì.

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