Caso Green Hill, confermate le condanne

L'allevamento, nel quale erano ospitati beagle per la sperimentazione e nel quale ne vennero uccisi circa 6 mila, venne chiuso nel 2012

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Liberazione di uno dei cuccioli di Green Hill
La liberazione di uno dei cuccioli di Green Hill

Sono state confermate anche dalla Cassazione le condanne per i tre imputati del Caso Green Hill, l’allevamento di Montichiari nel quale venivano maltratti cani beagle. La terza sessione penale della Suprema Corte – si legge sui quotidiani bresciani – ha dichiarato inammissibili i ricorsi degli imputati, confermando così le condanne inflitte nel 2016.

In conseguenza dei due processi condotti dal tribunale di Brescia, i titolari dell’allevamento di beagle erano stati condannati – con sentenze confermate in appello – alla pena di un anno e 6 mesi di reclusione per il medico veterinario e il co-gestore della struttura, a un anno per il direttore dell’allevamento di Montichiari.

L’allevamento, nel quale erano ospitati beagle per la sperimentazione e nel quale ne vennero uccisi circa 6 mila, venne chiuso nel 2012 e più di 2 mila cani vennero assegnati a famiglie.

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