Non c’è posto nei centri per l’espulsione: spacciatori tornano liberi

Arrestati con coca e fumo in auto, condannati per direttissima dal giudice ed espulsi, ma la burocrazia li ha graziati

0

Che qualcosa non vada nel sistema della giustizia italiano è evidente. E quanto avvenuto a Palazzolo ne è solo l’ennesima prova: due spacciatori tunisini, infatti, sono tornati in libertà semplicemente per il fatto che non c’era posto nei centri d’accoglienza che avrebbero dovuto ospitarli in attesa dell’espulsione decretata dal giudice.

I due, un 29enne e un 37enne di origine tunisina, sono stati trovati dai carabinieri – durante un controllo nel quartiere Riva – con 8 dosi di cocaina, mezzo panetto di hashish e 480 euro in contanti. Arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio, secondo quanto riferisce Gian Carlo Chiari su Bresciaoggi, i due sono stati processati per direttissima e condannati a 8 anni e 9 mesi di carcere con pena sospsesa ed espulsione dal territorio italiano.

In questura (dove i carabinieri li hanno accompagnati per le procedure del caso), però, è emerso che nei centri d’accoglienza di Lombardia e Piemonte non c’erano posti disponibili e quindi i due sono tronati in libetà con provvedimento di espulsione rinviato di sette giorni. Sempre che nel frattempo i due non facciano perdere le proprie tracce.

La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

Per favore lascia il tuo commento
Per favore inserisci qui il tuo nome