Siccità, Confagricoltura: ok di a cave dismesse, ma restano criticità

L’oggetto dell’incontro è stato il progetto di legge 361 che modificherebbe il testo unico per l’agricoltura in alcuni passaggi

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Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia - foto da ufficio stampa
Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia - foto da ufficio stampa

Si è svolta mercoledì scorso in Regione Lombardia l’audizione dei rappresentanti delle organizzazioni agricole davanti alla VIII Commissione Agricoltura, presieduta da Alberto Cavalli. L’oggetto dell’incontro è stato il progetto di legge 361 che modificherebbe il testo unico per l’agricoltura in alcuni passaggi, rendendo più semplice il recupero di cave dismesse per farne bacini di accumulo di acqua destinati a far fronte alle situazioni di crisi idrica. In Lombardia le cave censite sono 3.593, di cui 2.897 dismesse.

Per Confagricoltura Lombardia ha partecipato all’incontro il vicepresidente Giovanni Garbelli. “Il provvedimento può essere utile – spiega Garbelli – anche se rileviamo alcune criticità: in primo luogo riteniamo che non sia né necessario né auspicabile creare nuove cave, mentre sarebbe opportuno recuperare quelle esistenti. Inoltre – continua il vicepresidente regionale – crediamo che questo intervento possa tamponare alcune emergenze, ma certamente non rappresenta la vera soluzione ad annate siccitose come quelle che abbiamo vissuto negli ultimi anni: è necessaria una completa revisione del sistema irriguo, con un efficientamento serio della rete”.

L’utilizzo di cave dismesse può andare nella direzione giusta, ma servirà moltissimo tempo. “Il Consorzio Medio Chiese – aggiunge Garbelli – potrebbe partire con un progetto pilota per capire problematiche e tempistiche: saremmo soddisfatti di questo, ma non basta: per salvare la nostra agricoltura dalla siccità dobbiamo fare molto di più. Chiediamo in particolare – conclude il vicepresidente di Confagricoltura Lombardia -, per la prossima campagna, dei Psr con finanziamenti dedicati a questo problema”.

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