Cinque anni fa, a sorpresa, aveva scalzato figure molto più note del Partito demcoratico conquistando un seggio in consiglio regionale a suon di preferenze in Valcamonica. Ora Corrado Tomasi ha annunciato che non si ricandidarsi e di smarcarsi dal Pd presentando una sua lista civica chiamata: Obbiettivo Lombardia per le Autonomie.
La nuova formazione sosterrà la corsa del centrosinistra e di Gori alla presidenza del Pirellone, ma punta a raccogliere preferenze trasversali ai due schieramenti (come peraltro aveva fatto Tomasi). Ma Tomasi non correrà in prima persona. In caso di (difficilissima) vittoria di Gori, però, potrebbe essere nominato sottosegretario con delega alla Montagna.
La mossa di Tomasi apre le porte a una candidatura forte del Pd camuno. L’ipotesi principale è quella del presidente della Provincia Pier Luigi Mottinelli, sempre che non finisca nel listino di Gori che garantisce l’elezione diretta.
Eccolo qua l’esempio lampante di come funzionano le Liste Civiche-Ciniche-civetta: contenitori vuoti di idee e porgrammi ma pieni di consensi, alias voti e preferenze a vagnonate, in cambio di poltrone di prima fila. E anche per Mottinelli la transizione alla Presidenza della Provincia è significata posto sicuro nel listino bloccato del Pd, quindi elezione certa come consigliere regionale standosene tranquillo a casa durante la cosiddetta campagna elettorale.