Brescia 2018, il centrodestra non dia la sconfitta per scontata

Se a livello nazionale c’è lo sconvolgimento, con una possibile avanzata del fronte berlusconiano, non si può pensare che la Leonessa sia un’isola

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Angelo Piovanelli
Angelo Piovanelli

di Angelo Piovanelli – Ci sono le case, ci sono i palazzi e ci sono le strade. Dentro ai palazzi ci sta la classe politica, nelle strade ci sta il popolo. Difficilmente la classe politica scende nelle strade, anzi, quasi mai; salvo quando si è prossimi alle elezioni per chiedere al popolo di mantenerla nei palazzi.

Ma qual è l’umore del popolo della strada a proposito della politica?

Il progetto “Generation what ? Europe” della EBU ha rivelato le opinioni di quasi un milione di giovani fra i 18 ed i 34 anni in Europa.

I risultati: la fiducia nella classe politica tocca i minimi storici. Il 90% crede che alcuni o tutti i politici siano corrotti. Non sorprende il basso livello di fiducia complessiva riscontrato nella politica con una media dell’82%, con totale mancanza di fiducia nel sistema. Il più alto tasso di sfiducia si registra in Italia (94%), Grecia (92%) e Francia (92%) e Brescia, ovviamente, non è esente da questa analisi.

Il nuovo anno che abbiamo davanti si presenta pieno di tensioni, di sfide e di incertezze, in particolare per le scadenze elettorali cui saremo chiamati a partecipare. Se i presupposti sono quelli su citati c’è più di una riflessione che va fatta, incominciando da quella sulle elezioni politiche e le regionali, fino a Loggia 2018 che delle prime due ne subirà inevitabilmente le conseguenze.

Buona parte del popolo della strada (ormai la metà) in queste circostanze sembra deciso a starsene nelle proprie case, mentre chi non intende rinunciare al proprio diritto di voto sembra orientato a cambiare strada, in cerca di palazzi diversi cui guardare. Ne vorrebbe vedere di nuovi, più aperti, meno grigi, con una classe politica più seria e autorevole.

Penso che gli esiti delle prossime scadenze elettorali ci riserveranno molte sorprese come non mai nella vita della nostra Repubblica, con un Parlamento ed un Governo tra i più originali e un panorama politico rivoluzionato. A Brescia, per Loggia 2018, c’è chi dà tutto per scontato: centrodestra e centrosinistra al ballottaggio con Del Bono che vince. Ma se a livello nazionale c’è lo sconvolgimento non si può pensare che Brescia sia un’isola bianca.

A dare forza a questo pensiero c’è un altro dato del progetto della EBU, infatti il 69% del milione di giovani dice che vuole andare a votare, anche se gli intervistati non si dicono contenti se privati della possibilità di esprimere la propria preferenza elettorale.

Guarda caso, la nuova legge elettorale per le elezioni politiche non prevede le preferenze per i candidati. Anche questo peserà sul recupero di credibilità dell’attuale classe politica.

Se non altro gli elettori bresciani potranno almeno rifarsi e sbrigliarsi nelle elezioni, con le preferenze, per il nuovo governo della regione Lombardia e quello della città di Brescia dove i candidati alla carica di sindaco sono già sei. Ma del guazzabuglio politico che aleggia sul futuro della città e dei nuovi candidati a sindaco che ancora mancano ne parleremo con il nuovo anno. Auguri !

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2 Commenti

  1. Dipende tutto, e alcune riflessioni di Piovanelli lo lasciano intuire, dalle date in cui si voterà ovvero se vi saranno accorpamenti tra più scadenze cioè nel caso di Brescia: elezioni politiche nazionali, regionali, cittadine. Lo scenario e i risultati potrebbero cambiare per l’effetto traino del cosiddetto voto di opinione rispetto a quello di clientela. Fermo restando che al ballottaggio cittadino è strafavorito Del Bono.

  2. Il centrodestra presenti una squadra, non un singolo, sotto a un simbolo chiaro, collettivo : ‘Centrodestra’, senza impresentabili, con civici e politici seri, competenti.

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