Brescia Musei risponde alla Loggia: extrafondi spesi per eventi e servizi

Con una nota dai toni piuttosto piccati, Brescia Musei - guidata da Massimo Minini - precisa numeri e circostanze dell'impegno che l'hanno portata a chiedere nuovi contributi al Comune di Brescia

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Il gallerista Massimo MInini
Il gallerista Massimo MInini

Con una nota dai toni piuttosto piccati, Brescia Musei – guidata da Massimo Minini – precisa numeri e circostanze dell’impegno che l’hanno portata a chiedere nuovi contributi alla Loggia. Parole che suonano come una risposta, nemmeno troppo indiretta, alla lettera ricevuta dai dirigenti della Loggia in cui si sottolineava come – “dopo richieste e forti sollecitazioni da parte della fondazione stessa” – il Comune abbia stanziato alla Fondazione 635mila euro aggiuntivi (oltre ai 2 milioni e 399mila euro ordinari). Risorse che – secondo la lettera “non erano necessarie per lo svolgimento delle varie attività ordinarie e straordinarie”, tanto che “il mancato controllo nella gestione delle risorse ha determinato per il comune di Brescia una destinazione consistente di risorse (in pratica quasi 250 mila euro) alla fondazione quando le stesse avrebbero potuto essere utilizzate per altre esigenze dell’amministrazione che invece sono state penalizzate”. Parole dure, a cui oggi è arrivata la replica della Fondazione.

IL TESTO DEL COMUNICATO

I contributi straordinari richiesti da Fondazione Brescia Musei al Comune di Brescia, in integrazione a quanto previsto dal contributo ordinario, sono finalizzati alla realizzazione di eventi (come mostre temporanee) e di implementazioni del servizio di apertura al pubblico. Nel 2016 sono stati richiesti finanziamenti, anche al Comune di Brescia, per eventi straordinari quali le mostre “Christo e Jeanne-Calude. Water Projects” e “1916-2016: Brescia Cento Anni di Avanguardie”. Per quanto riguarda i servizi, sono state rilevanti le integrazioni relative all’apertura al pubblico dell’intero parco archeologico, i costi del quale non sono previsti nel contributo ordinario che ha quindi richiesto necessari assestamenti per via straordinaria.

Il risultato di esercizio per il 2016, positivo per 167mila euro, è dovuto a proventi straordinari da biglietteria (aumento degli ingressi da 155.046 del 2015 a 202.398 del 2016) e da bookshop (i cui ricavi sono cresciuti del 53% rispetto al 2015) oltre che da proventi straordinari dovuti all’organizzazione di due delle tre mostre internazionali dal titolo “Brescia. The Renaissance in the Northern Italy” presso i musei nazionali di Varsavia ed Helsinki.

La precisazione relativa a tali poste attive del bilancio, portate all’attenzione del Consiglio Comunale così come risulta dai relativi verbali, ha chiarito in via definitiva quanto evidenziato dalla nota tecnica del 3 luglio 2017 che il Comune di Brescia ha inviato alla Fondazione come da prassi e che, recentemente, è apparsa sugli organi di stampa.

Si sottolinea che la fondazione, per affrontare al meglio le sfide della nuova gestione, dal 2017 si è dotata di nuovo personale amministrativo, sempre reclutato tramite procedure di evidenza pubblica, e di un sistema di controllo di gestione su base informatica di nuova generazione, che entrerà a pieno regime entro gennaio 2018, come richiesto dal Comune di Brescia.

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